“Il sapere forma i cittadini, accende le coscienze, apre le menti. Studiare è un atto di libertà”. Il Graduation Day, appuntamento ormai tradizionale, suggestivo e sempre più importante per la comunità universitaria del Sannio e per i 600 laureati dell’Ateneo di Benevento, è stato celebrato con queste parole dal Rettore Gerardo Canfora al cospetto dei neo dottori e delle loro famiglie che hanno invaso piazza Roma e l’hanno riempita di speranze e prospettive di futuro. Una serata di festa e di emozioni non solo per i neo dottori, ma per tutta la società civile sannita. Ed ancora più intensa per il professore Canfora anche perché è stata l’ultima in qualità di Rettore prima di lasciare il timone alla nuova rettrice Maria Moreno agli inizi di novembre.
Canfora ha sottolineato il valore aggiunto di una istituzione che non è solo palestra di classe dirigente: “L’Università è un baluardo di democrazia, di inclusione di cultura e presidio di civiltà”. Sesta edizione quella di questo 2025, e poco quelle che l’hanno preceduta ha avuto il pregio di essere un abbraccio simbolico tra l’Istituzione, la Città e i laureati in toga che hanno preso parte ad una gioiosa sfilata lungo Corso Garibaldi per poi effettuare il consueto rito del lancio del tocco in piazza Roma. Ad accompagnare la cerimonia “Boomerang Orkestra”. Presente a piazza Roma il sindaco di Benevento Clemente Mastella il Presidente della Provincia Nino Lombardi e il docente Antonino Tamburello, psichiatra e psicoterapeuta.
Nessuno ha voluto dimenticare le guerre in corso nel mondo anche perché tutti sono investiti dalle tremende immagini che ogni giorno arrivano da Gaza o in Ucraina. A porre i saluti il sindaco Mastella che ha detto: “Questa è una serata che si rinnova, la città si stringe attorno a voi. Il momento che viviamo è molto particolare. Bisogna recuperare il valore della speranza e la possibilità di un futuro diverso. Assistiamo al naufragio della ragione”. Un augurio infine ai neo laureati: “Bisogna avere relazioni umane, serve impegno molto profondo per superare le colonne d’Ercole della quotidianità”.
E’ quindi intervenuto il Rettore prendendo la parola ha sottolineato: “E’ un punto di arrivo, inizia un nuovo percorso forse più impegnativo, ricco di tante possibilità . Siete l’orgoglio di tutta la comunità accademica Unisannio. Ce l’avete fatta. Vi siete mesi in gioco, superato ostacoli, superate incertezze. Ed ora eccovi qua pronti a lasciare un impronta nel mondo.” Poi ha aggiunto: “Laurearsi oggi significa assumersi una responsabilità nel tempo complesso che stiamo attraversando. Di fronte a voi ci sono tante sfide. La laurea non è solo un obiettivo ma è un’inizio, L’Università vi ha dato conoscenze, competenze, strumenti ma non basta. Ora bisogna saper fare e saper essere. Rendere consapevoli, autonomi, capaci di distinguere il giusto dall’ingiusto. Oggi più che mai è necessario avere mente critica, pensiero libero e ricerca coraggiosa. Siate donne e uomini che non si piegano il silenzio e non i rassegnino”. Canfora ha spiegato: “Essere laureati è una missione da onorare. Viviamo in un mondo che sembra scivolare all’indietro, verso le barbarie, le guerre si moltiplicano, le parole vengono manipolate, le coscienze anestetizzate. La logica della sopraffazione prevale su quella della solidarietà. Mentre qui celebriamo un traguardo altrove si muore nel silenzio e nell’indifferenza. Le immagini da Gaza non ci possono lasciare indifferenti. Quella è barbaria”.
Infine l’augurio alle ragazze e ai ragazzi: “Voi siete la speranza. avete gli strumenti per cambiare il mondo. Dal sapere, al metodo, allo spirito critico, ora tocca a voi. Richiede coraggio e pazienza”. Poi, i neo laureati si sono scatenati nel lancio del tocco.