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Primo dibattito televisivo per gli aspiranti candidati ‘democrat’ alle presidenziali Usa. Appuntamento attesissimo, considerato che l’inizio delle primarie per la ‘nomination’, fissato al prossimo febbraio, non è più così lontano. E dunque, negli studi della Nbc, nel corso della notte appena trascorsa, a sottoporsi al fuoco di fila delle domande di cinque giornalisti sono stati dieci candidati, altrettanti parteciperanno alla prossima puntata mentre altri ancora sono stati ‘bocciati’ dai vertici del Partito Democratico perché inadatti a sostenere un dibattito tv.

In un confronto privo dei grandi favoriti, unica eccezione Elizabeth Warren, ha provato a conquistarsi un po’ di spazio Bill de Blasio (nella foto de Il Post con Tim Ryan, Julian Castro e Cory Booker), sindaco di New York, la cui corsa desta particolare interesse qui nel Sannio per via delle sue origini santagatesi. E ancora una volta, de Blasio ha marcato una posizione decisamente ‘a sinistra’ nell’universo ‘democrat’ statunitense. Significative, in tal senso, alcune sue dichiarazioni – “torniamo a essere il partito della classe che lavora” – e posizioni: sua, assieme proprio alla Warren, l’unica manina che si è alzata quando ai candidati è stato di chiesto di schierarsi a favore dell’eliminazione del sistema sanitario basato sulle assicurazioni private, per introdurne uno pubblico e nazionale.

Una radicalità che, al momento, non paga. Almeno per de Blasio. Il primo cittadino di New York – la cui prestazione ieri sera è stata giudicata positivamente dai principali commentatori –  è staccatissimo nei sondaggi, rientrando tra i candidati della forbice che va dallo 0 al 3%. E a questo punto ci si interroga su quanto effettivamente durerà la sua gara e su quando arriverà il momento dell’endorsment per uno dei principali competitor, magari scegliendo proprio tra i due più accreditati sfidanti di Joe Biden (favorito), Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, entrambi collocabili nella stessa area politica del sindaco di New York, quella progressista.