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Sul destino della tratta ferroviaria BeneventoNapoli, via Valle Caudina, dopo le indagini disposte dalla magistratura sull’ultimo deragliamento di vagoni, si registra in queste ore la preoccupazione delle organizzazioni sindacali: “In attesa dell’esito della magistratura – spiega Angelo Ciccone, componente la segreteria nazionale del sindacato “Or.S.A. Ferrovie” – il secondo deragliamento avvenuto alcune settimane fa sembra essere diventato il pretesto per una eventuale chiusura di questa tratta. Ciò che ci ha insospettito è come mai questo secondo deragliamento sia capitato quasi alla stessa altezza del primo e, guarda caso, con lo stesso materiale. Fiduciosi del giudizio della magistratura e augurandoci che possa arrivare quanto prima, ci sentiamo però di azzardare che questo nuovo incidente non sia dovuto al cedimento dell’armamento, quanto ad un aspetto meccanico del materiale: i carrelli. Ci sentiamo di dire che questo deragliamento poteva assumere dimensioni molte più ampie e mettere a rischio la vita del personale e dei viaggiatori”.
C’è poi la problematica dei lavoratori che temono per il loro posto di lavoro e auspicano una riapertura della tratta ferroviaria in tempi brevi: “Per quanto ci riguarda – aggiunge Cicconenoi siamo sostenitori accaniti del trasporto su ferro e quindi invitiamo la società Metrocampania a fare in fretta per la ripresa della circolazione dei treni. In via transitoria si provveda con trasbordo, come le altre volte, e cioè da Benevento ad Arpaia, successivamente con servizio autobus fino a Santa Maria a Vico e al più presto con la ripresa della circolazione di treni. I provvedimenti adottati dalla società in merito agli esuberi con un numero di 560 unità non ci vede per niente d’accordo e, se si continua con servizi sostitutivi, gli esuberi si moltiplicano.  Quindi da domani, 30 marzo, questo numero di lavoratori resta a casa supportato dal fondo bilaterale e le preoccupazioni sono che ciò possa essere un pretesto per fare in modo che il trasporto su gomma sostituisca quello su ferro. Come organizzazione sindacale ci opporremo con tutte le nostre forze: prima perché  la sicurezza che garantisce il trasporto su ferro non è la stessa del trasporto su gomma. Poi vi sono dei costi elevati e questo ci porta a capire che vi sono interessi da salvaguardare”.