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Benevento – Scatterà domani da Riccione il 42° Giro d’Italia under 23, che vedrà alla partenza anche la squadra Vejus Aran. La compagine sannita sarà infatti una delle 30 squadre presenti, di cui 14 straniere, essendosi conquista sulla strada, nella trascorsa primavera, il diritto alla partecipazione.

La manifestazione sarà di altissimo livello, vedendo ai nastri di partenza, praticamente il meglio del ciclismo mondiale under 23,  di tutti e cinque i continenti. Risultato certo di questo Giro, rinverdire la sua prestigiosa storia, che ha visto protagonisti negli anni ciclisti come Moser, Baronchelli, Simoni, Pantani, Aru, e da ultimo il russo Pavel Sivakov, vincitore del Giro under 23 del 2017, giunto nono al Giro d’Italia professionisti conclusosi pochi giorni or sono, dopo essersi imposto ad inizio maggio nel Giro del Trentino davanti ad un certo Vincenzo Nibali. Di certo, anche i corridori che si metteranno in luce in questa edizione, nei prossimi anni saranno attori nel palcoscenico del professionismo.

Quest’anno il percorso, scelto con la supervisione del commissario tecnico Davide Cassani,  toccherà cinque Regioni; purtroppo ancora una volta per ragioni economiche, ma altresì, a dire il vero, per lo scarso interesse da parte delle amministrazioni locali, sarà penalizzato il Sud. Dopo il suggestivo prologo sul lungomare di Riccione, un’altra tappa in Romagna per velocisti, prima di tre tappe toscane, di cui due molto impegnative: le “strade bianche” a Gaiole in Chianti nel senese e l’arrivo in salita al monte Amiata, al termine di una frazione senza un metro di pianura. Ma questo sarà solo un antipasto di ciò che attenderà i corridori sulle Alpi. Altro arrivo in salita al Passo Maniva il 19 giugno, il giorno dopo il tappone, con partenza ed arrivo all’Aprica, che prevede la doppia scalata al Mortirolo, salita “giovane” ma subito assurta a leggenda del ciclismo. Dopo una tappa relativamente tranquilla in Trentino, il finale in Veneto, sabato 22 giugno la tappa Rosà – Falcade con le ascese di passo Cereda, passo Forcella Aurine, e arrivo sul San Pellegrino, in località Falcade. Brevissima l’ultima tappa, solo 40 chilometri, ma praticamente tutta in ascesa, da Agordo  ai 2057 metri del passo Fedaia sulla Marmolada, altra salita epica delle due ruote.

Nel complesso quasi 1.200 chilometri di corsa, un percorso molto impegnativo, che premierà gli scalatori dotati di fondo, s’annunzia uno spettacolo per tutti i dieci giorni di corsa.

Tra i protagonisti attesi, il capitano della Vejus Einer Rubio, il ventunenne colombiano, già vincitore di una tappa nella scorsa edizione e brillante protagonista nell’intera corsa, si presenta al via in piena forma, ora è atteso alla prova di maturità, prima del passaggio al professionismo.

Affiancheranno Rubio, agli ordini de D.S. Donato Polvere: Emanuele Aru 22 anni di Villacrido (Medio Campidano) passista; Lorenzo Ginestra 18 anni di Civitanova Marche (Ancona) passista scalatore;  Marco Lolli 19 anni di Amaseno (Frosinone) passista scalatore; Alessandro Susco 20 anni di Filiano (Potenza), scalatore. Un team molto affiatato e ben equilibrato, come ha mostrato nelle recenti gare e negli allenamenti specifici svolti nelle scorse settimane nelle strade del Fortore e del Matese, detto per inciso: strade davvero ben indicate e funzionali per gli allenamenti ciclistici.

Nessun proclama da parte del Direttore Sportivo Polvere e dello staff Vejus Aran, solo la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per preparare al meglio, in ogni aspetto, il Giro d’Italia, pertanto, consapevolezza che sa di fiducia.

Per tutti gli appassionati di ciclismo la possibilità di seguire il giro sui media, in particolare prevista ampia copertura televisiva da parte della RAI, di Eurosport e di Bike Channel, con l’ultima tappa, poi, che sarà trasmessa in diretta integrale.