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Benevento – Da Benevento a Venezia, compiendo quella tratta che la Strega percorrerà giovedì, quando inizierà il cammino di avvicinamento al match del “Penzo” che aprirà il terzo turno di serie B. Vinicio Espinal lasciò il giallorosso per accasarsi proprio alla compagine lagunare, salutando il Sannio dopo appena un anno e mezzo, con 25 presenze all’attivo e una valigia carica di rammarico. “Ho seguito il Benevento in questi anni e sono davvero contento che sia riuscito ad arrivare in serie A. Purtroppo è stata una stagione sfortunata, capace ugualmente di dare risalto alla piazza, ai tifosi e al presidente“, racconta il calciatore di origini dominicane, “prima, raggiungere la B era il sogno di chi arrivava a indossare la maglia del Benevento, purtroppo sempre sfuggita a volte per sfortunata, a volte per demerito. E’ stato veramente bello assistere a questa scalata“.

A 36 anni la voglia di calcio è ancora tanta, calcando i campi di serie D con la Virtus Bergamo e iniziando a studiando per realizzare il sogno di poter allenare. Venerdì, intanto, si accomoderà in poltrona e seguirà con interesse la gara di cui sarà doppio ex. “Si affronteranno due squadre ambiziose, mi aspetto una bella partita. Vecchi è cresciuto dalle mie parti, è un tecnico bravo e concreto. Sarà una gara tosta per il Benevento“, prosegue Espinal, “l’ultima partita della Strega l’ho vista in serie A, c’era De Zerbi in panchina. Adesso è arrivato Bucchi, tecnico giovane ma esperto che farà bene, questa è la sua occasione. Prevedo una gara bella e parecchio divertente“.

Nel Sannio, Espinal arrivò nel gennaio del 2013 dalla Pro Vercelli. Diciotto mesi condizionati dagli infortuni, ma che non hanno scalfito i bei ricordi che custodisce con piacere. “Purtroppo l’esperienza a Benevento è stata condizionata da due brutti infortuni che hanno poi influenzato la mia carriera“, conclude il centrocampista classe 1982, cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, “conservo tanti ricordi di quell’avventura, in particolare uno legato a una vittoria in trasferta nel derby con l’Avellino. Quando tornammo in città trovammo tanti tifosi ad attenderci fuori dal campo. Eravamo un gruppo positivo, le mie prime apparizioni furono buone poi arrivano gli infortuni e non riuscì a essere costante. E’ un rammarico che ancora mi porto dietro, ci tenevo a fare bene col Benevento“.