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Benevento – Possesso palla e fantasia. I progetti ambiziosi di Alessio Dionisi, svelati con maestria lo scorso anno in serie C, cercano consensi anche tra i cadetti. Finora il Venezia non è riuscito a dare continuità al suo percorso, deludendo soprattutto nel giardino di casa del Penzo. I lagunari nel loro stadio hanno ottenuto soltanto sette punti collezionando ben tre sconfitte e sole due vittorie in sei uscite. C’è stato spazio anche per un pareggio, l’unico interno, maturato contro il Pisa, tra l’altro grazie all’autorete ‘benedetta’ dell’ex Pinato

Gioventù – Quarant’anni da compiere il prossimo primo aprile, Dionisi ha stupito tutti lo scorso anno con la sua Imolese che ha chiuso al terzo posto il girone B di serie C. Ai play off arrivò un’eliminazione cocente in semifinale contro il Piacenza che mise fine a un cammino luminoso ma non cancellò quanto fatto vedere nel corso dell’intera stagione. E’ per questo che il Venezia, nell’ultima estate, ha deciso di puntare su di lui per affidarsi a un 4-3-1-2 che facesse, in qualche modo, anche divertire. 

Precedente – In un momento molto particolare per la città veneta, gli arancioneroverdi sono ora attesi dalla prova più difficile contro un avversario che il tecnico di Abbadia San Salvatore ha avuto modo di conoscere nell’agosto 2018 in occasione del match del secondo turno di coppa Italia giocato al Vigorito. In quel frangente a imporsi furono i giallorossi con il punteggio di 3-1 grazie alla doppietta di Improta e a un gol di Coda. Una sfida che appartiene ormai al passato e che fu probabilmente più utile all’Imolese che alla Strega, in quanto fece nascere consapevolezze di un certo spessore nel gruppo romagnolo, rivelatesi poi utilissime in campionato. 

Fioretto – Anche in quell’occasione Dionisi propose un 4-3-1-2 orientato a mettere in risalto le doti e il lavoro del trequartista (in quel caso Belcastro), figura intorno a cui ruota la sua idea di calcio. Fatte le dovute proporzioni, anche dal Venezia è lecito attendersi qualcosa di simile, con una proposta di gioco che verte più verso il fioretto rispetto alla classica sciabola. Alla coppia offensiva formata da Bocalon e Capello – a secco da oltre un mese e con Zigoni che scalpita – saranno affidate le chiavi dell’attacco.   

Insostituibili – Due sono i giocatori sempre in campo finora: il portiere Lezzerini e il difensore centrale Modolo, che è anche l’unico superstite rispetto alla squadra che Inzaghi riuscì a condurre dalla C alla B (Leggi qui). Entrambi non hanno saltato neanche un minuto di questo campionato ed è presumibile che non intendano cominciare a farlo proprio dalla sfida di sabato pomeriggio. 

Rientri – Rispetto al pari esterno con l’Empoli, torneranno a disposizione Lollo e Zuculini, al rientro dalla squalifica. Entrambi punti fermi in avvio di stagione, potrebbero ritrovare subito una maglia da titolare anche se nel centrocampo a tre ha avuto modo di mettersi in evidenza l’ex di turno Vacca, che si candida per un posto dal primo minuto dopo due buone prestazioni. Sulla trequarti salgono le quotazioni di Aramu, che al Castellani era subentrato nella ripresa a Di Mariano. Da valutare, invece, il difensore Cremonesi. Reduce da qualche guaio fisico. Se non dovesse farcela toccherà nuovamente a Casale sostituirlo. 

Ruolino – Come dicevamo in apertura, il Venezia ha fatto meglio in trasferta, dove ha collezionato 10 punti in sette gare. Cocenti e di un certo peso i ko interni con Cremonese (alla prima giornata) e Pordenone, entrambi maturati nei minuti finali. Nonostante trame definite (il dato sulla precisione dei passaggi sale all’84%, il terzo del torneo) va aggiustata la finalizzazione: quattordici reti complessive, di cui quattro del top scorer Capello, ma anche la media-tiri più bassa dell’intera serie B (3,7 a partita). Contro il Benevento, che è notoriamente la squadra che lascia meno occasioni agli avversari, servirà qualcosa in più.