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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di una cittadina della Valle Telesina che racconta la sua storia di rapporti conflittuali con la locatrice del locale, sede della sua attività. Una storia che è finita anche nelle aule giudiziarie ma che, non ha prodotto ciò che la signora sperava, aumentandone lo sconforto.

Mi chiamo Mariarita e abito a Guardia Sanframondi dove ho anche una pasticceria che porto avanti con passione e amore da anni con mia sorella. La mia attività è un vero punto di riferimento del paese ed io sono perfettamente integrata nella mia comunità di riferimento. 

La clientela ci apprezza e le nostre produzioni artigianali sono il nostro orgoglio, frutto di duro. lavoro e pluriennale esperienza. Dal 2021 la mia vita e la mia salute psicofisica è stata messa ed è tuttora messa a dura prova a tal punto da dover ricorrere a specifiche cure mediche.

La depressione e il profondo senso di sconforto si sono fatte strada nel mio quotidiano a causa delle continue vessazioni che subisco dalla locatrice del locale sede della mia pasticceria e di suo marito.

Nello specifico si tratta di ingiurie, persecuzioni e pedinamenti rivolti non solo alla mia persona ma anche alla mia famiglia e a mia sorella che, come già specificato, lavora con me. Si susseguono richieste insistenti di pagamento di rate extra ,rispetto al canone locativo contrattualmente stabilito, che sono sfociate in aggressioni fisiche ai miei danni sul mio posto di lavoro per le quali sono dovuta ricorrere a cure mediche presso l’Ospedale Rummo di Benevento. Mi viene diagnosticato un trauma cranico lieve commotivo con una prognosi di 10 giorni. Nell’aprile 2021 trovo il coraggio di presentare ben cinque denunce alle autorità competenti integrando le mie dichiarazioni con molteplici filmati , video e tracce audio con relative documentazioni mediche della mia condizione psicofisica.

Tra le ingiurie e minacce subite spiccano: “Sta zoc…. di merda, ti devo sbattere la faccia per terra, questa parassita di merda, mannaggia ……”.

“Sai che devi fare, mi devi andare a prendere il due botte ovvero il fucile di tuo padre, che gli devo fare più di questo, gli devo dare una fucilata, gli devo devastare-sfracellare la testa vicino al cervello di questa morta di fame, questa bugiarda, questa put….. “

Questa sono alcune delle esternazioni di minaccia che ho dovuto subire in questi anni che, nel 2021, sono stati considerati dal Pubblico Ministero di BENEVENTO, a cui risulta assegnato il mio procedimento, Formula Richiesta di archiviazione perché non ci sarebbero i presupposti e sufficienti evidenze atte a comprovare quanto da me denunciato, ridimensionando le diverse circostanze oggetto delle querele a semplici e banali episodi di conflittualità contrattuale, a disaccordi tra le parti ovvero a scontri verbali non aventi reale e concreto pericolo per la mia incolumità, “assurgendo a manifestazioni di mal sopportazione che vengono verbalizzate con espressioni di violenza figurata di Comune uso.” Una vergogna !!!!!

Nel maggio 2021 mi affido ad una psicoterapeuta per gestire la compromissione del mio stato di emotivo parimenti nel luglio 2021 il reparto di neurologia dell’Ospedale Rummo’ di Benevento mi diagnostica “depressione endoreattiva” con relativa cura farmacologica.

Alla luce di questa valutazione il Pubblico Ministero, assegnatario del procedimento, formula richiesta di archiviazione con mio grande sconcerto.

Mi chiedo se si debba attendere l’ennesima tragedia per poter sperare in un intervento delle autorità a mia tutela. I media e tutti i canali di informazione ci invitano tutti i giorni a denunciare. A che serve denunciare se la legge è questa.

Prontamente presento opposizione e il Gip del Tribunale di Benevento che accoglie i miei motivi ordinando la prosecuzione delle indagini. Nel luglio dell’anno scorso nuovamente presento denuncia per reiterati atti persecutori e minacce di morte.

Nonostante il grande sconforto che provo e la mia salute psicofisica fortemente compromessa sono speranzosa di ottenere giustizia per tutto quello che ho subito in questi anni. Ho presentato ogni sorta di prova e documentazione per tutelare la mia persona e il mio lavoro. Il lavoro è fondamentale, come ci ricorda la nostra costituzione, ed è parte integrante della dignità di un individuo. La mia vita professionale e privata sono fortemente compromesse con danni seri con cui sono costretta a convivere ogni giorno . Ho fortemente investito nel mio lavoro e nella mia attività commerciale con dedizione e attitudine. In un tempo storico dove la violenza sulle donne è una vera e proprio emergenza sociale attendo fiduciosa giustizia e tutela per la mia persona e per il mio lavoro. Non mi stancherò di lottare per questo!