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Benevento – L’occasione utile a ribadire la “cordialità” dei rapporti e che il “dialogo istituzionale” non è mai venuto meno. Eccolo il senso della conferenza stampa congiunta tenuta questo pomeriggio dal sindaco Clemente Mastella e dal presidente del Benevento Oreste Vigorito.

Un chiarimento dovuto, per i protagonisti, considerati “chiacchiericci” e “ricostruzioni faziose”. 

Il primo a parlare è la fascia tricolore, ospite nella sala stampa del Ciro Vigorito. A dare l’incipit è l’insegnamento di Sant’Agostino: “Non ti chiediamo perché ce lo hai tolto ma ti ringraziamo per avercelo dato”. Che vuol dire: Vigorito va ringraziato a prescindere dall’esito di questa stagione, per aver realizzato un sogno che la città neanche immaginava di poter vivere.

“Vero che a volte ho parlato da tifoso, – ricorda Mastella – indicando la preferenza per un calciatore piuttosto che per un altro. Ma è perché il tifoso è così, lo abbiamo visto dopo l’eliminazione dell’Italia dei mondiali. Ma pure da questa pratica mi sono estraniato da tempo, per la verità. Eppure mi ritrovo titoli dei giornali che parlano di uno scontro tra Mastella e Vigorito. E allora lo diciamo insieme: non c’è rottura, non c’è contrasto”.

Pure riguardo alla nuova convenzione che dovrà regolare i rapporti tra società e Comune, il sindaco assicura che “non esistono motivi di perplessità”. “A chi ha creato qualche polemica di troppo ricordo che il sottoscritto, mentre altri sottraevano la manina, si è assunto la responsabilità, subito dopo la promozione in Serie A, di firmare l’atto per la proroga dell’affidamento dello stadio”.

Nessun ostacolo lungo la via che porterà alla convenzione, nessun ostacolo sul conferimento della cittadinanza onoraria a Oreste Vigorito. “Quando il presidente vorrà, procederemo”.

Della firma dell’atto di proroga parla anche Oreste Vigorito. “Senza l’affidamento, la Serie A l’avremmo giocata altrove. In tal senso, l’accordo per l’utilizzo dello stadio San Nicola di Bari c’era già. Con la proroga ci siamo dati un anno di tempo per sottoscrivere la nuova convenzione. E abbiamo siglato un patto. La società si è impegnata ad anticipare per conto del Comune i fondi necessari ad ottenere l’agibilità dello stadio e il Comune a completare, quando ne avrà l’opportunità, le opere. Nessuna delle due parti è venuta meno a questo accordo. Eppure pare sia scoppiata la terza guerra mondiale. Ho letto e sentito di tutto. Pure che il Benevento è una società morosa. Persino delle bollette dell’acqua si è discusso. E anche la storia del canone agevolato va chiarita. Quel canone – che prima di noi neanche si pagava – è stato fissato oltre dieci anni fa, quando l’allora Santa Colomba aveva poco o nulla dello stadio attuale. L’appello che rivolgo a tutti, allora, è a non soffiare sul fuoco di una polemica che non c’è dal punto di vista dei rapporti personali e non può esistere sul piano istituzionale”.

Un appunto, però, a Mastella, Vigorito pure lo fa. “Non può parlare da tifoso. Perchè la sua opinione ha una diffusione più veloce e più ampia di quella di un semplice tifoso. E se lui parla di Pavoletti mi mette in difficoltà tre volte: con gli attaccanti che ho in rosa, con i tifosi e con me stesso. Per questo mi sono sentito in dovere di rispondergli. A lui come a De Laurentiis, che è un presidente diverso da me. Io faccio parte di una razza in estinzione, fatta di presidenti che ci mettono i soldi. Lui è invece un manager bravo ad organizzare il calcio. Però quando mi dice che la A dovrebbe vedere la partecipazione di un numero minore di squadre perché il Benevento non è competitivo, dovrei rispondergli che pure la Champions League dovrebbe essere ridotta, perché squadre come il Napoli non vanno mai avanti”.