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Benevento – Questione stipendi e fermo del campionato. Sono due dei temi principali affrontati stamani nel coso di una intervista che Angelo Mangiante, per Sky Sport 24, ha realizzato con il patron del Benevento Calcio, Oreste Vigorito.

Il massimo dirigente giallorosso ha chiarito alcuni punti in merito all’ipotetico taglio degli stipendi per i calciatori, anche dopo la sospensione forzata del campionato che ha arrestato la cavalcata della Strega verso la Serie A. Tutto fermo, dunque, in attesa che il virus allenti la morsa per provare a portare a termine un torneo che il Benevento ha dominato.

Questo dominio per Vigorito è solo frutta di una programmazione: “I nostri record di quest’anno sono stati dovuti a una giusta miscela. L’entusiasmo del nostro pubblico per voler tornare in massima Serie, la ferrea determinazione del mister Pippo Inzaghi, la bravura, seppur sia ancora giovane, del nostro direttore sportivo Pasquale Foggia. Insomma abbiamo creato un giusto cocktail, buono da bere almeno per noi e forse amaro per i nostri avversari”.

Su uno degli artefici di questo campionato, Pippo Inzaghi, Vigorito ha esclamato con entusiasmo: “Ho anche dimenticato che è un allenatore di calcio. Lo ritengo un ragazzo di famiglia, con i valori di una volta“.

Sui tagli degli stipendi, il presidente del Benevento è chiaro: “Mi sono già espresso, quasi un mese fa. Il calcio  deve essere visto come un’azienda, è un fenomeno economico oltre che sociale. La crisi toccherà anche le aziende-calcio perché i presidenti sono prima di tutto imprenditori. Non si può pensare di fare un taglio con una certa percentuale prefissata, la rinuncia al salario è un diritto soggettivo, quindi serve l’assenso dei calciatori. Deve essere proporzionale agli stipendi. Nella giornata di lunedì faremo un’assemblea di Lega che darà un regolamento-quadro, all’interno del quale ognuno si muoverà coi singoli calciatori entro un minimo ed un massimo”.