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Benevento – Per l’appuntamento di “Sannio Falanghina” – Città europea del vino 2019 si muove il mondo della produzione. Dopo le polemiche di questi ultimi giorni per il ruolo da protagonisti esercitato dai Sindaci promotori dell’iniziativa, è il mondo produttivo che sta cercando di ricucire i numerosi strappi istituzionali che si sono registrati su una tela che si era venuta formando.

Presso la Camera di Commercio, sotto la presidenza di Antonio Campese, si sono riuniti il Presidente di Confindustria di Benevento e i rappresentanti delle Associazioni dei produttori Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Cna Confesercenti e il Consorzio Tutela Vini. Non invitati invece i Sindaci di Guardia Sanframondi, Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti, Torrecuso e Solopaca, la cui gestione del prestigioso appuntamento era stato da più parti contestato. Aveva anzi cominciato proprio il Presidente Campese ad accendere il fuoco delle polemiche nei confronti dei cinque sindaci giungendo addirittura a disertare al San Vittorino lo scorso 11 febbraio la cerimonia protocollare, con tanto di “Inno alla gioia”, l’Inno dell’Unione Europea, di passaggio delle consegne tra la Città del vino 2018, portoghese, e quella 2019. Presto si era aggiunto il Sindaco di Bonea, il quale aveva a sua volta contestato i Colleghi lamentando l’esclusione del proprio territorio, sebbene tradizionalmente vocato alla produzione della Falanghina, dal perimetro della Città del Vino.

Rispetto a questo scenario, industriali  e produttori hanno deciso di scegliere una strada che possa ricucire lo strappo riportando proprio questi ultimi ad esercitare un ruolo da protagonisti, come ha sottolineato lo stesso Filippo Liverini, che presiede Confindustria. Lo strumento di ricucitura dovrebbe essere quello di un Accordo di Programma tra i produttori e la Regione Campania sul modello dei cosiddetti PSR, con i quali è stata a lungo finanziata l’agricoltura di qualità del Sannio; l’operazione sarà sottoposta al più presto al Governatore Vincenzo De Luca al fine di ottenere risorse finanziarie aggiuntive per non perdere questo importantissimo treno: “Vogliamo convincere De Luca della bontà del progetto. Dialogare con la Regione e con il Governo nazionale non è semplice ma vogliamo provarci”. 

Aurelio Grasso, rappresentante della Cia e vice presidente della Camera di Commercio, parlando a nome di Campese, al termine dell’incontro ha ribadito che l’ente camerale beneventano vuole svolgere un ruolo di impulso, coordinamento e di promozione dell’iniziativa di Città del Vino 2019, senza escludere nessuno, ma anzi cercando di mettere insieme tutte le energie che possono essere mobilitate attorno a questo evento. Grasso ha sottolineato: “Lavoriamo per un ipotesi progettuale. Partiamo dal settore vitivinicolo. Vogliamo contribuire alla buona riuscita dell’iniziativa mettendo in campo in modo concreto tutte quelle azioni che servono a migliorare il settore produttivo vitivinicolo, che duri nel tempo e non si esaurisca con il mese di dicembre prossimo. Vogliamo rafforzare  questo nostro prodotto d’eccellenza, come la Falanghina, ma anche lo spumante  e l’Aglianico”. 

Ha infine tranquillizzato poi sul rapporto con i sindaci interessati: “Continuiamo a confrontarci. Daremo il nostro contributo. Esiste solo un problema di metodo. La scelta effettuata da parte loro su Felicori è ottima, peccato non sia stata condivisa”.  Il presidente del Consorzio Tutela Vini, Libero Rillo ha infine rincarato la dose: ” Non hanno capito l’importanza del riconoscimento ma non sono gli unici. Non c’è stato il coinvolgimento giusto. Occorre coinvolgere tutti”.