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Solopaca (Bn) – “Non avevo nessun controllo sulla mia vita, altri decidevano per me. Basta alla violenza sulle donne, amatele e basta!”. E’ cruda ma tanto vera e sentita la testimonianza di Vanie, una delle ospiti del S.A.I. Solopaca, che ha voluto raccontarsi in occasione dell’incontro “La violenza sulle donne, conoscerla per combatterla” che si è svolto a Solopaca, promosso dalla Cooperativa San Rocco, dall’Amministrazione comunale di Solopaca e dal centro antiviolenza Frida di Cerreto Sannita. Lo scopo era quello di sensibilizzare richiedenti asilo e popolazione locale, soprattutto i più giovani, sulla problematica della violenza di genere dando vita ad una serie di incontri che coinvolgeranno gli studenti della Media Leonardi e del Telesi@ – L.E.S. di Solopaca.

Primo atto del progetto è stato l’incontro svoltosi in occasione della giornata contro la violenza sulle donne cui hanno preso parte: Nunzia Ottavo, assessora alle pari opportunità del Comune di Solopaca, e Lara Iannotti, assessora all’Istruzione del Comune di Solopaca che hanno portato i saluti dell’Amministrazione. E ancora: Emilia Serafini, psicologa e psicoterapeuta (coop. San Rocco, ente attuatore Sai Solopaca) che ha presentato il progetto e sottolineato come ancora oggi una così grave violenza venga troppo spesso archiviata con frasi del tipo “se l’è andata a cercare”, anche queste frutto della stessa mentalità di chi produce violenza. A spiegare nel dettaglio cosa avviene dopo la denuncia e qual è la rete su cui possono far affidamento le donne vittime di violenza è stata Concetta Gallo, psicologa e responsabile Coop. Eva – centro antiviolenza Frida che ha parlato. A chiudere i lavori Maria Tommasina D’Onofrio, Consiglio regionale Campania, supporto commissione Istruzione e Cultura, Ricerca scientifica, Politiche sociali, che ha dettagliato le politiche di sostegno alle donne nella Regione Campania. A moderare l’incontro la giornalista Alessia Giusti.

Nel corso di questo primo appuntamento del progetto sono stati aperti i vari fronti di discussione che saranno affrontati negli incontri successivi: dalla normativa da migliorare e integrare a difesa delle donne vittime di violenza alle iniziative da attuare per sensibilizzare soprattutto i più giovani al rispetto dell’altro.

Grande partecipazione è stata messa in campo dai giovani degli istituti scolastici di Solopaca: della Media Leonardi e del Telesi@ – L.E.S.. Questi ultimi hanno dato vita ad una vera e propria simulazione per conoscere a fondo la violenza di genere e combatterla. E hanno anche presentato i risultati di un esperimento sociale svolto a Telese e che aiuta a comprendere come spesso la violenza verbale o fisica su una donna sia troppo spesso archiviata in automatico come ‘panni sporchi che si lavano in famiglia’.

Molto toccante, come detto, la testimonianza di Vanie, giovane donna di origini camerunensi, che ha raccontato di come la sua vita nel suo Paese sia stata sempre decisa da antri, spesso uomini adulti, che non hanno mai preso in considerazione la sua volontà, i suoi sogni e i suoi desideri. “Sono stata data in sposa a 18 anni, non ho potuto studiare, non ho potuto amare, ero una delle tante moglie del capo villaggio, vivevo in una capanna insieme alle altre mogli e non potevo scegliere nulla. Qui in Italia ho potuto studiare, prendere la patente e diventare finalmente padrona della mia vita. In futuro voglio aiutare tutte le donne italiane o straniere che come me sono state vittime di violenza”.

L’incontro del 25 è stato preceduto dalla cerimonia durante la quale i giovani del S.A.I. Solopaca hanno ritinteggiato la panchina dinanzi la Scuola primaria di Solopaca sulla quale è stata affissa una targa per ricordare l’impegno di tutti contro la violenza sulle donne.