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Benevento – Questa mattina l’atleta para-olimpica, Alessandra Vitale, è stata protagonista di un Convegno sullo sport e disabilità svoltosi al Liceo Artistico di via Tiengo.

L’atleta diventata icona dello sport nonché responsabile campano del sitting volley, ha raccontato, presso l’aula magna dell’istituto, la sua storia vissuta con momenti drammatici: “Nel 2010 ho subito l’amputazione della gamba destra per un osteosarcoma. È cambiato tutto, non sapevo come uscirne fuori. Il cancro che mi  aveva colpito era in stato molto avanzato. Non c’erano altre soluzioni che amputare. La malattia è stata un po’ lunga. Per fortuna era localizzata e con l’amputazione sono tornata a vivere”. Il convegno è stato moderato moderato dalle docenti e referenti del progetto, Liana Stefanini, Pinella Vessichelli e Lorella De Lucia, la quale ha discusso sull’importanza dello sport come strumento di crescita e confronto con gli studenti durante il delicato percorso di crescita e formazione dell’iter scolastico. Ad introdurre il Convegno, il dirigente scolastico Michele Ruscello che ha sottolineato: “Le persone che hanno queste disponibilità possono emergere.  Alessandra ne è un esempio concreto. Si può avere una vita tranquilla, regolare e piena di soddisfazioni”.

Ha poi nuovamente preso la parola Lorella De Lucia che ha discusso del progetto che ha visto coinvolti i ragazzi: “Si è articolato in diverse attività, come un  torneo di scacchi, attività sportive, la visione di un film, un convegno. L’iniziativa era finalizzata a un loro percorso di crescita e destinato al confronto“. Successivamente Alessandra ha discusso con i ragazzi dei suoi momenti bui: “Ora non ho più nessun timore: guardo tutti negli occhi. Cerco di mettere gli altri a proprio agio. Porterò ovunque il mio esempio di vita sportiva per far comprendere a chiunque come ci si possa rimettere in gioco nonostante le difficoltà che la vita ci presenta”. Alessandra infatti si è aggrappata allo sport per lottare e tornare a sorridere: “Ho iniziato a fare nuoto a Portici, quando poi ho scoperto il sitting volley (la pallavolo paralimpica) non l’ho più abbandonata. Se la vita ti mette un ostacolo davanti, si può superare. Lo sport ci dà la giusta motivazione per superare grossi ostacoli”.