- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – Quattro gol il Benevento li aveva già fatti in casa ad Alessandria e Cittadella. Il poker rifilato alla Reggina non ha dunque rappresento una novità. Semmai, a fare la differenza, è stata finalmente la prestazione. Contro gli amaranto, in una situazione mentale non semplice dopo tre sconfitte consecutive, i giallorossi hanno mostrato spirito e voglia di vincere, mettendo all’angolo un avversario frastornato dal ritmo impresso al match dalla Strega.

Al di là dei propri demeriti, evidenziati nel post partita dal tecnico Aglietti, la Reggina non è mai entrata in partita al “Ciro Vigorito” e molto lo si deve al Benevento. Caserta è stato bravo a tenere la rotta durante la tempesta, anche se il successo con i calabresi non è certo figlio della prestazione di Pisa. In Toscana il Benevento non avrebbe meritato di perdere, ma la prova offerta all’Arena Garibaldi non era stata di quelle entusiasmanti, condita più di episodi che di idee di squadra. Quelle che invece ci sono state contro la Reggina, quando si è vista una squadra capace di pressare alto, di tenere in mano le redini del gioco, di sfruttare le corsie esterne e gli inserimenti dei centrocampisti.

La linea mediana ha funzionato e non è un caso che Caserta abbia deciso di fare a meno di Calò. Troppe volte il Benevento si è nascosto dietro l’alibi della marcatura asfissiante riservata all’ex Juve Stabia e Pordenone. La verità è che in questo momento il ragazzo di Trieste è una voce fuori dal coro, da recuperare con calma e con la serenità che solo i risultati potranno portare.

Si, perché se ripartire era l’imperativo d’obbligo, adesso alla Strega si chiede di confermarsi, di avere continuità di prestazioni per fare il pieno nelle prossime due gare con Vicenza e Pordenone, in attesa della trasferta di Terni e dello scontro con il Monza. Saranno le gare dal coefficiente di difficoltà più alto per i giallorossi, che chiuderanno il loro 2021 facendo visita a Spal e Alessandria.

Continuità che per Caserta deve far rima con formazione. L’auspicio è che la partita con la Reggina abbia fornito al tecnico di Melito di Porto Salvo basi solide sulle quali lavorare. Un undici di partenza da modellare di partita in partita in base alle esigenza, senza dover ricorrere a cambi e rivoluzioni ammirati troppe volte nella prima parte di stagione.

Emblematiche, in questo senso, le dichiarazioni di Ionita nel post partita. Senza giri di parole, il moldavo ha ammesso di trovarsi a suo agio nel ruolo di mezzala, adattandosi nelle altre posizioni in cui è stato schierato ma con la consapevolezza di non poter garantire il rendimento atteso.

Dichiarazioni alle quali hanno fatto eco le parole di Viviani, da sempre abituato a giocare davanti la difesa o in un centrocampo a due e meno propenso a fare la mezzala.

La sensazione, insomma, è che per il Benevento il tempo degli esperimenti debba essere messo da parte. Bisognerà ripartire dalle certezze e di quelle la gara con la Reggina ne ha lasciate parecchie. Spetterà a Caserta farne tesoro per imboccare la via attesa della continuità.