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Venti donne candidate ma nessuna eletta. Nel prossimo Consiglio Provinciale una delle due metà del cielo non avrà rappresentanza. Dato che ha rilanciato nel Sannio la discussione sulla parità di genere. A intervenire allora è Giulia Falato, esponente del Pd, consigliera comunale a Guardia Sanframondi e candidata alle provinciali per “Sannio, Campania, Europa”. Questo il suo intervento:

“Le donne che non siedono in Consiglio nonostante non siano state piazzate qua e là, Non tutte.

E le “quote rosa”. Non ho mai capito se io, nella mia vita politica da sempre abbia maggiormente disprezzato le quote rosa o i riempilista di vario genere.

Probabilmente entrambi. Una cosa salta all’occhio, vociferata e percepita già da tutti in campagna elettorale: non ci sono donne all’interno del Consiglio provinciale…nonostante tutto.

Pensavo di non dover più affrontare questo argomento, sperando nella evoluzione della specie e nella maggiore solidarietà femminile, maschile. In altri uomini. Forse.

Tutto sbagliato. Tutto gioca a sfavore di una donna. La bella presenza, la tenacia, la considerazione  che una donna ha delle altre donne. I voti pesanti. Le stanze nelle quali le donne non entrano.

sono cose da uomini o per gentile concessione, da donna.

Personalmente, non avrei voluto essere eletta perché donna, ci mancherebbe. Ma penso che sia innegabile la solidarietà maschile nelle competizioni elettorali dove, entrano in gioco fattori ed ormoni che generano il convincimento che, un voto dato ad una donna è un voto sprecato perché tanto, se qualcuno non decide che la stessa debba essere eletta, è quella che ha minori chance.

Nelle partite di “secondo livello” poi, tutto si complica per le ragioni che sono facilmente immaginabili.

E dunque, non ci sono colpevoli. Sperando che la  colpa non sia quella di essere donna.  O meglio, ogni candidato assume su di sé la responsabilità della propria elezione o non elezione. Cosa giusta se le regole del gioco fossero uguali per tutti. Fatto sta che, nel 2019 esistono luoghi nei quali la presenza femminile è  magicamente assente. Nessuno ha mai chiesto uno “sconto” o una assoluzione perché donna. Me ne guarderei bene dal farlo. Però è così. Ci deve pure essere una qualche ragione se è così. Se tutto sembra così rozzo. Così medievale.

Ci serve una donna da mettere in lista. Quella non sono io.

Mi auguro che qualcuno, distrattamente  intanto, possa portare avanti le istanze di quante e quanti  a vario titolo, si occupano di altre donne. Di diritti delle donne. Di violenza contro le donne. Di pari opportunità…di leggi oscene  che influenzano negativamente l’opinione pubblica e generano mostri. Che si possa, nonostante tutto, avere una idea chiara e forte sulle ultime proposte del governo che riguardano le donne. Lo spero davvero.

La mia polemica non cerca colpevoli. Forse non è una polemica. A caldo, di getto, sentivo di doverlo scrivere, prima o poi”.