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Walther, ebbene si con quella h nel bel mezzo che non t’aspetti, ha 27 anni ma ha già la maturità giusta per gestire situazioni che non si sarebbe mai immaginato. Il dr.Iannotti ha studiato alla “Sapienza” a Roma e da novembre frequenta la scuola di specializzazione in “Malattie dell’apparato cardiovascolare” a Firenze presso l’azienda universitaria Careggi.

“Siamo stati travolti – ha esordito Walther Iannotti – sembravano lontane anni luce le immagini del tg della città di Wuhan. Poi i casi del Veneto e della Lombardia e tutto ha cominciato a prendere forma. Le prime precauzioni, i primi tamponi al pronto soccorso a tutti pazienti ‘respiratori’, i dispositivi di protezione agli operatori del pronto soccorso. Poi la decisione della Direzione Sanitaria di dedicare un altro reparto oltre a “Malattie Infettive” interamente ai pazienti Covid ed ora in un battito di ciglia mi ritrovo in un ospedale rivoltato come un calzino”.

La vita di ospedale è cambiata dalla mattina alla sera: “Direi di si, sono ridotti al massimo i ricoveri elettivi, annullata l’attività ambulatoriale, arrangiati nuovi posti letto per la terapia intensiva. Tutte le forze concentrate contro un solo nemico. Da domani un altro reparto destinato interamente a questi pazienti, con già pronto un quarto se ce ne fosse bisogno. Ad oggi quasi 100 posti letto occupati per pazienti positivi”.

Anche l’ospedale toscano si è fatto trovare impreparato dal punto di vista precauzionale: “Ad ora lavoro in un reparto di medicina interna, attualmente ancora non-Covid. Tuttavia la sensibilità del primo tampone è solo del 70%. Il che significa che il rischio di ricoveri di falsi negativi presso il nostro reparto è altissimo ed ormai frequentemente si ricoverano Covid falsi negativi da noi e purtroppo non essendo un reparto dedicato non abbiamo i dispositivi di protezione individuale adeguati a proteggerci perché sono diventati preziosi come pietre rare e i reparti dedicati e le terapie intensive hanno ovviamente la precedenza. Così in poco tempo sono cominciati i contatti stretti con i pazienti Covid+ senza le dovute protezioni, così due colleghi sono a casa con tosse e febbre”.

Questa che inizia, sarà una settimana decisiva: “Oggi sarà il mio turno per il tampone faringeo. Intanto continua il lavoro per il personale senza sintomi, con mascherina chirurgica per evitare di diventare grandi untori. Quando penso a questo ringrazio di vivere solo, a centinai di km da casa. Così so di non mettere in pericolo la mia famiglia che chi sa quando rivedrò. Molti miei colleghi stanno cercando un posto dove vivere per allontanarsi dalla loro”.

Si parla tanto di terapia, di farmaci che possono arginare il contagio: “Per ora non abbiamo una terapia approvata. Si “riciclano” farmaci ideati per altre patologie che sembrano possano migliorare la prognosi e si fa terapia di supporto aspettando che la malattia faccia il suo decorso.

Filo diretto con il tuo Sannio, dove hai gli affetti più cari: “Seguo quotidianamente i dati ufficiali, anche della mia città. Per ora Benevento, dai dati sembra essere una città virtuosa, ma non bisogna abbassare la guardia. Siamo all’inizio. Aiutateci a uscirne quanto prima, perché ne usciremo ma quando e con quale bilancio dipende da tutti. Questa battaglia si combatte prima di tutto così, isolandoci”.