- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – Basta una foto, un semplice scatto per evocare ricordi di un calcio che nel Sannio non c’è più. Il match di Coppa Campania tra il Ponte e la Sessana è stato l’occasione per un piacevole déjà vu. All’Ocone si sono infatti ritrovati Filippo Zotti e “Gigiotto” Agata, una volta alleati per la causa Torrecuso. Insieme hanno vinto e hanno permesso alla formazione rossoblu di imporsi nel panorama del calcio dilettantistico, portando lustro all’intera provincia. Ieri, invece, si sono salutati e insieme hanno seguito la partita senza quell’adrenalina e quei patemi condivisi in passato. Zotti ha infatti deciso di non ricoprire alcun ruolo dirigenziale in altra compagine, segue il calcio per passione perché quando il pallone ti scorre nelle vene è difficile farne a meno. Agata, invece, continua a calcare i campi e il prossimo anno lo farà proprio con la Sessana, compagine nella quale milita anche Orazio Grezio, altra vecchia conoscenza dalle parti dell’Ocone.

L’istantanea scattata ieri pomeriggio, tuttavia, ha anche un altro forte significato e ci ricorda come il calcio sannita abbia compiuto vistosi passi indietro, subendo un netto ridimensionamento. Se non fosse per il Benevento, capace di compiere un doppio salto in sole due stagioni e di approdare in serie A, l’intera provincia vivrebbe una sorta di anonimato. I tempi del Torrecuso, ma anche quelli di Durazzano, Forza e Coraggio, San Giorgio del Sannio o Montesarchio, appaiono decisamente lontani e all’orizzonte non sembrerebbero esserci spiragli per poterli rivivere.

Ogni anno si assiste a una continua e purtroppo costante “moria” di società. Quante squadre sono state costrette ad alzare bandiera bianca? Tante e a memoria si fa fatica a ricordarle tutte. Alcune sono riuscite a risorgere dalle loro ceneri, magari ripartendo da categorie inferiori, altre hanno detto basta come successo, ad esempio, alla Ferrini, all’Atletico Benevento o in ultimo al Rione Libertà. Tutte formazioni della città, dove dovrebbe essere più semplice fare calcio e dove invece risulta essere maledettamente complicato a causa soprattutto dei costi di gestione (campo sportivo) e di un periodo di crisi durante il quale prima di investire nel pallone ci si pensa non due ma tre volte. In provincia è tornata a splendere qualche realtà ma la situazione resta ugualmente complessa. Sembrava poter esserci speranza per il Real San Nicola, seppur in Terza Categoria, e invece l’elenco degli addii appare destinato ad allungarsi.

Bisognerà accontentarsi della Promozione il prossimo anno. La serie D e l’Eccellenza, per il momento, appaiono chimere lontane, il cui solo pensiero sembrerebbe essere proibito. Abbiamo la serie A, è vero, ma per chi ha calcato i campi della provincia vedere Zotti e Agata in tribuna è stato un tuffo al cuore. Chiaro segnale di un calcio (sannita) che non c’è più.