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Benevento – Lontano dallo stereotipo del calciatore moderno, lontano dagli azzardi senza senso, lontano anche dal campo. Ma in questo ultimo caso ancora per poco, perché Walter Zullo dopo mesi di stop a causa di un maledetto infortunio al perone sta per tornare. Dove andrà non si sa ancora, perché la ragione e la maturità prevalgono anche in questo senso: “Ci sono stati dei discorsi, ma non me la sento di prendere impegni prima di aver recuperato del tutto. Voglio che il club che decide di puntare su di me si affidi a un giocatore che può dare il massimo”. Difensore centrale classe ’90, Zullo è tra quelli che hanno ben chiara la visione del mondo del calcio e di ciò che lo circonda. Lo scorso anno dopo un’ottima stagione alla Pistoiese si infortunò sul più bello, nel corso dei play off: “Un momento brutto, senza dubbio uno dei peggiori. La considero una prova a cui sono stato sottoposto, di quelle da superare per uscirne ancora più forte. Ero in scadenza di contratto, lo stop mi ha costretto a saltare tutta la preparazione estiva. E’ stato difficile, non lo nego. Ora attendo l’occasione giusta, ma soprattutto il momento giusto. Ripeto, voglio essere nelle condizioni di dare il massimo per la squadra in cui giocherò”. 

Intanto dallo sport non si riesce proprio a stare lontani. La serie B, innanzitutto, un campionato seguito e sognato: “E’ un mio vecchio pallino, l’ho sfiorata più volte ma non sono mai riuscito a giocarci. I sogni vanno sempre alimentati, e chissà che un giorno non possa realizzarsi anche questo. Ho voglia di fare, e finché ne avrò continuerò a lottare seguendo stimoli forti. Il campionato di B anche quest’anno si sta rivelando un bel torneo, molto competitivo e ricco di squadre che possono ambire alla promozione. Prevedo tanta concorrenza in vetta, anche se le vicende legate alle esclusioni, ai ricorsi al Tar, alla burocrazia ci stanno facendo capire che il calcio italiano è arrivato a un punto di non ritorno. Stiamo perdendo credibilità a livello istituzionale dopo decenni in cui siamo stati noi il modello da seguire da parte delle altre federazioni. Auspico un cambio di rotta, così come credo se lo augurino tutti gli italiani”. 

Intanto il torneo va avanti e per domani prevede un Benevento-Cremonese mica da ridere. Zullo, da doppio ex, vivrà la partita in maniera molto interessata: “Il Benevento lo seguo sempre, sono un sannita e non smetterò mai di vederlo augurandomi che possa fare sempre meglio. Attenzione alla Cremonese però, che erroneamente è stata considerata all’inizio tanto inferiore rispetto a squadre come Verona, Benevento e Palermo. Io credo invece che la differenza non sia abissale, basta guardare l’organico a disposizione di Mandorlini. Ci sono giocatori tecnici, veloci, imprevedibili. A centrocampo hanno Arini, Greco e Croce, in attacco Castrovilli può fare la differenza e Carretta è un giocatore che in linea generale ha ricevuto meno dalla sua carriera rispetto a quanto avrebbe meritato. Non hanno mai perso, questo non è un dettaglio. Le insidie non mancheranno”. 

Riguardo al Benevento di Bucchi, solo elogi: “Ci sono state un paio di partite in cui non ha brillato, ma non si può certamente mettere in discussione. La rosa è altamente competitiva, costruita per vincere il campionato e credo che i valori verranno fuori con il passare delle settimane. La B non è una passeggiata e la dirigenza lo sa, non si farà trovare impreparata come del resto ha testimoniato una campagna acquisti di altissima caratura”. 

Il passato personale parla di più presenze a Cremona che a Benevento, dove a una splendida trafila nel settore giovanile non ha fatto seguito un futuro in prima squadra. I rimpianti, però, non sono all’ordine del giorno in casa Zullo: “Si sa, essere profeti in patria è molto difficile, ma portare rancore, pensare a ciò che non è stato e deprimersi per questo credo comporti solo un dispendio negativo di energie. Tante cose non sono coincise e non posso negare mi sia dispiaciuto non poter difendere i colori giallorossi come avrei voluto, ma questo è il calcio e tutto fa parte del gioco. Di Benevento ricorderò sempre la figura di Ciro Vigorito, una persona eccezionale che ha inciso tanto sul mio percorso di crescita. Dopo la sua scomparsa la società ha fatto scelte diverse e alla lunga probabilmente ha avuto anche ragione. Al presidente Oreste Vigorito va dato atto di aver portato il Benevento in serie A, ha fatto conoscere la Benevento sportiva in tutta Italia, un’impresa unica nel suo genere”.

Un’impresa, che in vesti dirigenziali, potrebbe rappresentare un piccolo sogno dello stesso Walter. Parliamo in questo caso di un altro ambito, quello del basket. La Miwa Energia, società che opera nel settore gas ed energia elettrica fondata dal papà Pasquale e gestita da un gruppo affiatato in cui un ruolo di primo piano è ricoperto dal fratello Michele, si è lanciata nell’avventura della pallacanestro: “Le ambizioni non mancano, mi sto divertendo tantissimo a seguire i ragazzi, a vivere il gruppo, a tifare per loro. Al momento siamo in serie C silver, ma il sogno è agli inizi e speriamo possa portarci grandissime soddisfazioni. Mio padre e mio fratello stanno facendo un grande lavoro in azienda, quando sarò a fine carriera li raggiungerò perché oltre il calcio deve per forza esserci un’altra vita. Non me ne vogliano, ma spero di iniziarla il più tardi possibile. Vorrei togliermi ancora qualche soddisfazione e raggiungere qualche altro traguardo…” . O qualche sogno, chi lo sa. La determinazione, la consapevolezza e il talento non mancano. Anche la condizione a breve arriverà, e a quel punto partirà un altro viaggio tutto da vivere.