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Caserta – Sono stati sospesi i due dipendenti dell’Ecocar, la società che effettua il servizio di raccolta dei rifiuti a Caserta, che venerdì scorso sono stati sorpresi e denunciati dai carabinieri mentre rubavano dall’isola ecologica di via Cappuccini del rame, split di condizionatori e computer. Uno dei due addetti è il figlio del coordinatore operativo dell’azienda Giuseppe Zampella, che vanta tra i “colleghi” in azienda la moglie e anche altri figli; un potere basato sui legami familiari quasi assoluto, quello di Zampella, che dura da anni, e sul quale la società e il Comune di Caserta non sono mai intervenuti. In azienda figurano come dipendenti elementi della criminalità organizzata, come Antonio Zarrillo, ritenuto esponente del clan Belforte di Marcianise, arrestato in passato anche per un omicidio di camorra, e parenti dell’ex boss di Caserta Antonio Della Ventura. Una situazione che genera timore tra gli altri dipendenti, non facenti parte della cerchia familiare di Zampella e non legati ad alcuna consorteria criminale; nessuno così parla e si espone, e anche i sindacati, spesso compiacenti, tacciono. Effetto di questa gestione personalistica dell’azienda è la circostanza che i due addetti, dopo essere stati beccati nella notte tra venerdì e sabato dai carabinieri, nella giornata di sabato si sono recati regolarmente a lavoro, come se non avessero compiuto alcun reato contro il loro stesso datore di lavoro. Solo oggi, da Roma, dove ha sede la direzione dell’Ecocar, sono arrivati i legittimi provvedimenti di sospensione.

A Torino, per molto meno, ovvero per aver preso un giocattolo tra i rifiuti e averlo regalato al figlio, è stata licenziata un’addetta della società; e in passato anche l’Ecocar aveva licenziato un dipendente che ritenuto responsabile di segnalazioni anonime contro l’azienda, salvo poi essere reintegrato dal giudice. Il Comune, dal canto suo, afferma la volontà di costituirsi contro i due dipendenti. “Se le responsabilità verranno confermate – spiega l’assessore all’ecologia Franco De Michele – procederemo contro questi addetti”. Nulla più però dice l’assessore sul potere di Zampella, che in passato riceveva copertura politica dall’ex vice-sindaco di Caserta Enzo Ferraro, ex dipendente Ecocar, oggi in pensione, arrestato nel 2016 per una vicenda di appalti nel settore dei servizi sociali concessi dal Comune di Caserta ad un imprenditore legato alla camorra. Senza Ferraro, il coordinatore resta comunque saldo in sella; dei 10 stagionali assunti – 180 in totale i dipendenti – una è la nipote dello stesso Zampella. Intanto la città resta sporca, specie in alcuni punti, come nei pressi dei rioni del centro, anche a ridosso della sezione distaccata del Tribunale; i residenti delle case popolari non fanno la differenziata, e anche i commercianti non sempre si adeguano. Una situazione in cui a pagare sono i cittadini. A febbraio l’appalto quinquennale con l’Ecocar da quasi 60 milioni di euro scadrà; le procedure per l’indizione della nuova gara sono partite ma è probabile che l’iter non sarà ultimato per la scadenza. Si profila dunque una proroga per l’Ecocar, come già avvenuta per la società che gestisce i parcheggi. Una pratica, quella delle proroghe alle società che gestiscono servizi pubblici essenziali, che in passato ha generato gravi problemi giudiziari a sindaci e amministratori pubblici.