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Caserta – Alla fine arriva la vittoria per l’agente sospesa nel febbraio del 2020 per aver prodotto e pubblicato su Tik Tok due filmati nel quale ballava in uniforme insieme a una collega. Il ricorso della donna è stato accolto dal Tar che obbliga il Ministero dell’Interno anche al pagamento delle spese.

I FATTI – Nel febbraio del 2020, durante una pausa del corso della scuola allievi di Caserta, un’agente della Polizia di Stato, ha registrato due brevi video col proprio cellulare, intenta, insieme a una collega a ballare con tanto di uniforme. I filmati, successivamente, sono stati caricati sulla piattaforma Tik Tok, rimbalzata agli onori delle cronache in questi giorni per alcuni fatti di cronaca, e poi rimossi dopo qualche ora. Ciò non ha comunque evitato la selva di commenti negativi nei confronti delle due. Il giorno successivo è arrivata la convocazione del direttore della Scuola Allievi Agenti di Caserta per un richiamo ma purtroppo non è finita qui perchè il 7 febbraio è arrivata la sospensione da parte del Ministero, dietro proposta dello stesso dirigente per “atteggiamento indecoroso, suscitando commenti di utenti del web lesivi dell’immagine dell’Istituzione”.

IL RICORSO – Immediato il ricorso da parte dell’agente che ha sottolineato che la pubblicazione dei due video sarebbe avvenuta fortuitamente; e che comunque si sarebbe tempestivamente attivata per rimuoverli, altresì cancellando l’account sul social network in questione e rimuovendo la relativa applicazione dal proprio telefono cellulare. Ricorso che è stato accolto dal Tar che ha condannato il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese della fase di merito, complessivamente 3mila euro.