Si è concluso con una sentenza di condanna a 1 anno e 8 mesi di reclusione (con regime di arresti domiciliari) il processo a carico di una donna accusata di minacce e lesioni personali nei confronti di una dottoressa del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Moscati” di Aversa.
L’episodio nell’ottobre dello scorso anno. Massima solidarietà e vicinanza da parte dell’Ordine dei Medici–Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Caserta con il presidente Carlo Manzi e l’intero Consiglio, che per la prima volta nella sua storia si è costituito parte civile in un procedimento per lesioni personali e minacce ai danni di un sanitario. La sentenza ha riconosciuto pienamente le ragioni delle parti civili, condannando l’imputata anche al risarcimento dei danni prodotti e al pagamento delle spese processuali.
«Si tratta di un precedente importante – ha dichiarato il presidente dell’Ordine Carlo Manzi – che riafferma con forza il diritto dei medici a lavorare in sicurezza e con dignità. La nostra costituzione di parte civile vuole essere un segnale chiaro: l’Ordine è e sarà sempre al fianco dei colleghi aggrediti». E aggiunge: «Sarebbe giusto garantire adeguate condizioni di sicurezza sul lavoro a tutti i professionisti sanitari, per questo l’Ordine dei Medici di Caserta ha proposto al Consiglio regionale della Campania di legiferare in tal senso, sulla scorta di quanto già hanno fatto altre Regioni in Italia».
Come si ricorderà la dottoressa subì minacce di morte e aggressione fisica da una paziente che le lanciò contro il monitor di un computer e la stampante. In quella circostanza la dottoressa riportò una contusione al torace e un’escoriazione al braccio sinistro, guaribili in trenta giorni. Immediato fu l’intervento dell’Ordine dei Medici con la decisione di costituirsi parte civile.