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Proseguono, ancor più in questo periodo di emergenza, le aggressioni al personale sanitario nelle strutture ospedaliere. Sul caso interviene il sen. Claudio Barbaro (Fratelli d’Italia) con una interrogazione recentemente presentata al Senato ed indirizzata ai ministri dell’interno e della salute, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza.

Il Senatore cita i casi avvenuti a Napoli il 19 marzo scorso all’Ospedale del Mare, il 26 dicembre 2020 nel medesimo ospedale, il 19 aprile 2020 all’Ospedale Santobono, il 6 marzo 2020 all’Ospedale del Mare ed il 19 maggio all’Ospedale Vecchio Pellegrini.

Gli episodi citati, scrive Barbaro, sono parte «di una catena di circostanze simili che non sono oltremodo accettabili e che puntualmente determinano lesioni, aggressioni, percosse, intimidazioni e minacce ai danni del personale sanitario; in quasi tutti i casi, peraltro, sono state danneggiate strutture e attrezzature dei presidi ospedalieri. Una recente indagine ha evidenziato che, durante l’attività lavorativa, la violenza in corsia riguarda un infermiere su dieci, mentre la metà di loro è stato, almeno una volta, aggredito verbalmente o minacciato».

«Dall’indagine condotta dal sindacato Nursing Up – continua il Senatore – 1.010 intervistati, per quasi l’80 per cento donne, hanno volontariamente risposto al questionario ONU-OMS “Workplace Violence in the Health Sector”: il 22% e il 36% del campione si dicono, rispettivamente, “moltissimo” e “abbastanza” preoccupati della violenza nel luogo dove lavorano, ed infatti la violenza fisica subita, in quasi tutti i casi (105 su 113), si è verificata nel reparto o nella struttura di riferimento, nella maggior parte dei casi (77) ad opera del paziente stesso o di suoi parenti (26). Quasi la metà (48%) dei rispondenti afferma che non sono previste modalità di segnalazione della violenza nei luoghi di lavoro».

La situazione si aggrava ulteriormente, conclude il sen. Barbaro, poiché «nessun tipo di protezione è garantita agli operatori sanitari e neanche agli operatori addetti alla sicurezza dei presidi ospedalieri atteso che, come risulta evidente dal video dell’ultima aggressione, le guardie particolari giurate, spesso, non accennano a nessun tipo di azione per fermare gli aggressori, poiché non hanno gli strumenti adeguati e rischiano di divenire, loro stessi, protagonisti di interminabili vicende giudiziarie».

Ciò premesso, il Senatore di Fratelli d’Italia chiede ai Ministri «quali misure concrete ritengano di assumere per porre termine a tali situazioni di violenza, che mai sono accettabili e ancor meno quando queste riguardano personale dello Stato».