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Caserta – Dopo appena un anno di amministrazione cade ad Alife, nell’Alto-Casertano, la giunta guidata dal sindaco Salvatore Cirioli. Eletto primo cittadino nel giugno 2016, Cirioli è stato sfiduciato dalla maggioranza dei consiglieri comunali; in otto, su un totale di 12 (13 con il sindaco), hanno infatti rassegnato le dimissioni decretando la fine dell’amministrazione. Il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto ha così preso atto della situazione disponendo da un lato la sospensione del Consiglio Comunale, in attesa che il Ministero dell’Interno si pronunci sulla proposta di scioglimento dell’Assise, e dall’altro la nomina di un commissario prefettizio che gestirà l’Ente fino alle prossime elezioni; si tratta del vice-prefetto Anna Manganelli, in servizio al Ministero dell’Interno presso il Dipartimento dei Vigili del Fuoco.

A far precipitare la situazione la dichiarazione di dissesto del Comune avvenuta nell’aprile scorso per un’esposizione complessiva con i debitori pari a circa 12 milioni di euro, parte dei quali maturati nella precedente amministrazione guidata da Giuseppe Avecone; qualche giorno fa sono arrivati i commissari liquidatori che dovranno pagare i creditori del Comune. La nomina di Manganelli ha generato qualche malumore ad Alife visto che la funzionaria aveva già gestito il comune come commissaria per quasi tre mesi tra il marzo 2016, data in cui Avecone cadde dopo essere stato sfiduciato dai consiglieri, e il giugno dello stesso anno, quando Cirioli fu eletto; in tale ruolo la Manganelli approvò anche il bilancio previsionale 2016-2018, che è poi finito alla Corte dei Conti; i magistrati contabili, con una pronuncia emessa il primo giugno scorso, hanno confermato il dissesto evidenziando, tra le numerose irregolarità, il grave squilibrio del bilancio di previsione 2016-2018, dalla incertezza degli incassi attesi dal Comune alla totale assenza di controllo delle riscossioni per l’inadeguatezza degli Uffici comunali e delle società esterne che lavorano per conto dell’Ente.