Tempo di lettura: 2 minuti

 “L’unico problema che ho, adesso, è: dopo di questo cosa posso fare?”. Così Per Barclay ha accolto la stampa e gli ospiti alla presentazione dell’installazione ‘Abisso’ nel teatro di Corte della Reggia di Caserta. “Ci tengo soprattutto a dire – ha aggiunto – che il lavoro tecnico per la realizzazione della mia opera è stato perfetto. Sono emozionato perché solitamente i miei lavori non sono esposti al pubblico per tanto tempo”.
Dal 21 maggio al 20 luglio, la Reggia di Caserta ospita la mostra Abisso, progetto site-specific di Per Barclay a cura di Marina Guida; una potente esplorazione visiva e simbolica, capace di sovvertire l’immaginario storico del sito e di condurre lo spettatore in un luogo sospeso tra attrazione e inquietudine. Barclay trasforma il Teatro settecentesco della Reggia di Caserta in un abisso riflettente, colmando il pavimento con un fluido nero simile al petrolio. Questa superficie liscia, specchiante e al tempo stesso oscura, altera radicalmente la percezione dello spazio, immergendo i visitatori in un mondo di riflessi enigmatici. L’installazione affronta tematiche profonde e contemporanee, come l’estrazione e l’industria petrolifera, evocando una dimensione filosofica: il petrolio diventa metafora del subconscio, del mistero e dell’oscurità interiore, riflettendo l’ambiente teatrale come un “doppio” oscuro della realtà. La mostra, organizzata in collaborazione con la Galleria Giorgio Persano di Torino, è stata selezionata dal Comitato scientifico della Reggia attraverso il bando di valorizzazione partecipata, strumento di condivisione, sperimentazione, creazione e innovazione di contenuti culturali.
“Il bando per la valorizzazione – ha sottolineato Tiziana Maffei, direttrice della Reggia di Caserta – ha aperto nuove possibilità di collaborazione e reso concreti progetti ambiziosi, capaci di arricchire la produzione culturale del nostro museo. L’installazione site-specific di Per Barclay, con il suo ipnotico gioco di riflessi e prospettive, accenderà nuove suggestioni nell’atmosfera rarefatta del Teatro di Corte, luogo di meraviglia e contemplazione, oggi purtroppo non ancora utilizzabile per attività di pubblico spettacolo. In attesa di completare l’intervento che restituirà piena funzionalità a questo straordinario spazio, Barclay ne cristallizzerà, in chiave visionaria, la bellezza, proiettandola nel tempo anche attraverso il linguaggio artistico della fotografia”.