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Ancora più ricco il patrimonio pittorico del museo della Reggia di Caserta, e ciò grazie ad un accorso siglato tra la direzione Reggia e Banca Intesa Sanpaolo.

Quest’ultima, infatti, ha deciso di concedere in comodato gratuito alla Reggia di Caserta l’opera di Luigi Toro (Sessa Aurunca, 1835 – Pignataro Maggiore, 1900) la morte di Pilade Bronzetti a Castel Morrone, 1885, olio su tela, 400 x 610 cm appartenente alle proprie collezioni d’arte.

Il dipinto, che verrà esposto negli ambienti della ex Scuola Nazionale Amministrazione adiacente alla Cappella palatina, raffigura un episodio significativo della battaglia del Volturno, ultimo e strategico scontro che vide schierati ai ponti di valle i garibaldini contro i soldati borbonici al seguito di Francesco II.

Oggetto del dipinto è la morte di Pilade Bronzetti (Mantova, 1832 – Castel Morrone, 1860), l’eroe mantovano alla guida del 1° battaglione bersaglieri della I brigata, che combatté il 1° ottobre del 1860 per quasi 4 ore a Castel Morrone in Terra di Lavoro contro i soldati del Regno guidati dal maggiore Domenico Nicoletti. Il combattimento ebbe il merito di ritardare l’arrivo della brigata borbonica guidata da Ruiz a Casertavecchia, consentendo così la difesa dei garibaldini.

L’opera, entrata a far parte delle collezioni del Banco di Napoli in seguito confluite nel ricco e variegato patrimonio artistico del Gruppo Intesa Sanpaolo, è stata sottoposta ad un impegnativo intervento conservativo realizzato dal restauratore Vincenzo Centanni con l’alta sorveglianza dei funzionari della Soprintendenza competente per territorio.

Il restauro ha rivelato la qualità pittorica dell’opera e ne ha evidenziato l’interesse storico-documentario, con riferimento alle origini dell’autore e al “racconto” di un momento importante della storia risorgimentale italiana e del territorio casertano.

La tela, inoltre, vede in alto raffigurate le alture di Castel Morrone come tuttora si possono ammirare dal vero proprio dalla finestra della sala in cui sarà collocato il dipinto, a testimonianza dell’estremo realismo con cui il pittore ha saputo rappresentare i luoghi nei quali si svolse il combattimento del primo ottobre 1860 tra il contingente di Pilade Bronzetti e i Borbonici.