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Caserta – Sembrava aver avuto una svolta la complessa e annosa storia dell’Archivio di Stato di Caserta, quando sul proprio sito web l’archivio tramite la sua direttrice comunicò che il 18 Aprile 2017 l’Archivio avrebbe abbandonato il palazzo dove erano ospitati per trasferirsi all’interno della Reggia di Caserta, lasciando quel palazzo dove si pagavano e si continuano a pagare fitti passivi altissimi per una struttura non a norma per ospitare un archivio.

“Nessuna svolta, siamo ancora qui dopo anni e siamo ormai giunti alla quarta interrogazione per chiedere al Ministro Franceschini di far rispettare la sua stessa legge –  dichiara Vilma Moronese, portavoce e senatrice per il MoVimento 5 Stelle al Senato e che da anni segue ogni passo delle vicende che riguardano l’Archivio di Stato di Caserta – Oltre alle interrogazioni vanno messe nel conto anche due esposti che siamo stati costretti a presentare sia all’ANAC che alla Corte dei Conti 

Il tutto cominciò quando fu costituito un comitato cittadino ‘Pro Archivio’ al quale il M5S aderì, e produsse la prima interrogazione indirizzata la Ministro per denunciare la grave situazione dell’Archivo, era l’11 Marzo 2015.

l’Archivio di Stato di Caserta oggi è impossibilitato a svolgere i suoi compiti – attacca la Moronese –  sembra che dietro tutta questa storia ci sia un enorme freno e che si vogliano mettere in dubbio il suo ruolo e le sue funzioni, nonostante lo preveda la legge”.

 “Abbiamo ancora gli stessi problemi di anni fa – prosegue la Moronese – i lavori che mi furono prospettati come imminenti dall’architetto Belardelli, durante un mio sopralluogo negli spazi della Reggia a Marzo 2016 non sono mai partiti, ed oggi gli archivisti sono in quegli spazi senza avere nemmeno una connessione ad Internet”.

Secondo quanto denuncia la senatrice M5S, i locali all’interno della Reggia oggi non sarebbero a norma, privi di impianti anti-incendio, mentre la  maggior parte del materiale archivistico sarebbe  ancora stipato nel palazzo a via dei Bersaglieri dove da 22 anni il Ministero paga fitti passivi ( da un paio di anni anche a nero) perché senza un contratto regolare.

“Mi è stato riferito – spiega la Moronese –  che la Reggia di Caserta non ha concesso all’Archivio di Stato nemmeno di appoggiarsi temporaneamente alla loro rete wireless, purtroppo sono cose queste che lasciano un senso di amarezza e di dispiacere.

 Per questo chiedo al Ministro Franceschini di esprimersi definitivamente, e di farci sapere quali sono le sue reali intenzioni, ed è fondamentale che questa volta il Ministro pubblichi il cronoprogramma dei lavori da effettuare se esiste, e sono anni che lo chiediamo”

Il cronoprogramma delle attività di restauro e adeguamento degli spazi del Palazzo Reale di Caserta assegnati all’Archivio di Stato fu annunciato dal Sottosegretario di Stato Antimo Cesaro, il 2 Agosto 2016 rispondendo in Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali del Senato della Repubblica all’interrogazione 3-02949 della senatrice Moronese, da allora però non è mai stato reso pubblico e il Sottosegretario non rispose alla richiesta di pubblicazione che fu fatta anche in sede commissariale.

Ma i problemi che coinvolgono la Reggia di Caserta e l’Archivio di Stato non finiscono qui, perché  il progetto di riassegnazione e di restituzione degli spazi del complesso della Reggia alla loro esclusiva destinazione culturale, educativa e museale (cosiddetto “Piano Soragni”) ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2014, legge che porta la firma di Renzi e del Ministro Franceschini, assegna l’Archivio Storico della Reggia in capo all’Archivio di Stato di Caserta.

Nel piano dell’ex commissario Ugo Soragni infatti si legge “L’Archivio storico costituisce infatti una sezione staccata dell’Archivio di Stato di Caserta, cui spetta la piena titolarità giuridica. Al direttore dell’Archivio di Stato di Caserta spetta la supervisione tecnico-scientifica dei lavori di ordinamento e inventariazione e le modalità per la valorizzazione e la fruizione delle carte da parte del pubblico e degli studiosi”

Chiediamo semplicemente il rispetto della legge, infatti è stato lo stesso Ministro Franceschini ad assegnare l’Archivio Storico della Reggia alla direzione dell’Archivio di Stato di Caserta, e siamo in possesso di una comunicazione ufficiale del Ministero dei Beni Culturali, di Aprile 2017 in cui questa cosa viene ribadita e chiarita definitivamente, messa nero su bianco con tanto di numero di protocollo, allora ci chiediamo perché pur avendo ricevuto questa comunicazione ufficiale dalla Direzione Generale Archivi del Ministero, esistano tutti questi problemi ad affidare l’Archivio Storico della Reggia alla direttrice dell’Archivio di Stato? Perché non c’è collaborazione tra le due direzioni, Reggia e Archivio di Stato, non appartengono forse allo stesso Ministero? Franceschini è forse più Ministro dell’uno e meno dell’altro? – incalza Moronese, che poi aggiunge – domenica 8 Ottobre, è stata organizzata a livello nazionale dal Ministero dei Beni Culturali la Domenica di Carta 2017, un evento dove le biblioteche e gli archivi statali che hanno aderito aprono al pubblico con eventi e mostre, sul sito web del Ministero ci sono 99 eventi programmati in tutte le province d’Italia. A Caserta abbiamo l’unica anomalia d’Italia, l’Archivio Storico della Reggia è l’unico ad aver inserito un ingresso a pagamento di 12€ a persona, tutti gli altri compreso l’Archivio di Stato di Caserta invece hanno previsto un ingresso libero, ma come è possibile tutto questo? Cattiva organizzazione, errore? Insomma Franceschini vuol fare il Ministro o cosa?