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Caserta – Ha voluto chiarire davanti al Gip la propria posizione l’ ex direttore sanitario dell’ospedale di Caserta Carmine Iovine, arrestato il 25 luglio dalla Dia di Napoli insieme a dipendenti della struttura e ad imprenditori che – secondo l’accusa – si sarebbero aggiudicati, dietro il pagamento a Iovine di tangenti e altri regali, gli appalti  dell’ ospedale per servizi fondamentali, come le pulizie e la ristorazione interna. Iovine, detenuto al carcere di Santa Maria Capua Vetere e difeso dall’ avvocato Bernardino Lombardi, ha affermato di non aver “mai preso soldi da nessun imprenditore”. “Non ero io – ha detto – che redigevo i bandi di gara, nè ho mai preso soldi. In alcune circostanze, come si evince da qualche intercettazione, ho dato consiglio a qualche imprenditore che già lavorava in ospedale in relazione a bandi di gara già pubblicati”.

Sulle centinaia di schede di verifica degli appalti che – secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere – sarebbero state falsificate da Iovine e dai suoi collaboratori per nascondere i disservizi ed evitare sanzioni alle aziende affidatarie al fine di procedere poi alla proroga degli appalti, l’ex funzionario ha sostenuto di aver commesso “l’errore di aver redatto le schede in un secondo momento, ma di falso sulle schede – ha aggiunto – non c’era nulla”.
“Non abbiamo mai nascosto disservizi – ha detto ancora Iovine – quando erano in corso gli appalti io ero solo il terminale di una catena di controlli che spettava a primari dei reparti e caposala. Se loro non mi segnalava nulla, io non potevo di certo sapere se c’erano o meno disservizi”.
Nei prossimi giorni il legale di Iovine presenterà istanza al Tribunale del Riesame di Napoli.