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Marcianise (Ce) – La Softlab, azienda operante nel settore informatico con una sede anche a Caserta, ha inviato 64 proposte di assunzione per altrettanti lavoratori attualmente in servizio allo stabilimento della Jabil di Marcianise (Caserta).

E’ quanto emerso dai tavoli tenuti al Ministero del Lavoro e relativi alla vertenza innescata oltre un anno fa dalla decisione della multinazionale americana di operare 350 esuberi su 700 lavoratori in organico. Nei mesi scorsi, sia prima che durante il lockdown imposto per la pandemia, 160 lavoratori avevano lasciato la Jabil accettando il reimpiego presso altre aziende, tra cui la stessa Softlab, o l’esodo incentivato; 190 dipendenti non hanno voluto invece accettare nessuno dei due strumenti alternativi al licenziamento, ma per loro tali soluzioni si ripropongono, e il tempo stringe.

La Jabil ha già fatto sapere ai sindacati che vuole chiudere “la partita” entro il 17 agosto prossimo, puntando soprattutto sul reimpiego; se non dovesse riuscirvi, partirà la nuova procedura di 45 giorni che poi porterà al “licenziamento bis”; già a fine maggio, con la conclusione del lockdown, la Jabil inviò le lettere di licenziamento a 190 lavoratori, ma poi dovette fare marcia indietro in seguito alle pressioni del Governo che riteneva illegittimi gli atti.

La multinazionale dell’elettronica ritirò i licenziamenti, e acconsentì ad arrivare a metà agosto per provare a convincere i 190 lavoratori “riottosi” ad accettare il rempiego. Di questi, 64 dovrebbero ora firmare con Softlab ed entrare in organico dal primo settembre, per poi lavorare nel nuovo sito che la Softlab sta realizzando proprio nell’area industriale di Marcianise, a pochi passi dallo stabilimento Jabil, e che dovrebbe entrare in funzione dal primo gennaio 2021; si tratta del capannone dove attualmente c’è Jabil Blu Sky, la struttura inaugurata nel gennaio 2018 dalla multinazionale a stelle e strisce, che secondo il manager di Jabil Italia Clemente Cillo doveva rappresentare “un hub che nasce per far conoscere le tecnologie utilizzate da Jabil, ma soprattutto per contaminare il territorio in cui è inserito, entrando in contatto con Università, centri di ricerca istituzioni e imprese“.

Il Ministero del Lavoro ha però chiesto a Softlab di assumere più lavoratori Jabil, e di confrontarsi su questo punto con i sindacati prima delle ferie estive; in effetti Softlab, in precedenti riunioni ministeriali, si era detta pronta ad assumere tutti i 190 lavoratori Jabil, poi era scesa a 120 e quindi a 64.