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Tra appelli ai candidati sindaci sconfitti e ai cittadini, sono in pieno corso a Caserta i movimenti di Carlo Marino e Gianpiero Zinzi per giungere agli apparentamenti e garantirsi così l’elezione alla carica di sindaco al ballottaggio di domenica e lunedì 17 e 18 ottobre.

E’ stato Marino il primo ad invocare subito dopo il voto, con un appello su facebook, il sostegno di tutti gli altri candidati, sia di quelli più vicini alla sua posizione politica, sebbene posti più a sinistra, come Romolo Vignola e Raffaele Giovine (giunti rispettivamente quarto e quinto con il 10% e l’8% delle preferenze), sia di Pio Del Gaudio, ex sindaco di Caserta e soprattutto ex coordinatore di Forza Italia (5282 voti per un 12,97%), dunque di provenienza e militanza di centro-destra, senza dimenticare il civico Errico Ronzo, e persino i Cinque Stelle, che non si sono presentati alle elezioni.

“Sui temi programmatici – dice Marinoci sono punti in comune con gli elettori di Giovine, Vignola, Del Gaudio e Ronzo, ma anche con il Movimento 5 Stelle. Poi è chiaro dalle urne che i moderati non votano Zinzi, questa è la realtà. Il 70% dei casertani non vuole un governo a trazione Lega in città”.

Meno diretto Zinzi, che preferisce rivolgersi alla cittadinanza, sottolineando che questa elezione rappresenta “un referendum tra cambiamento e conservazione”. “Non mi rivolgo – dice Zinzia chi ha scelto di votare Marino, perché vuol dire che è contento di questi cinque anni fallimentari. E mentre il mio avversario si appella a portatori di voti e capibastone, io mi rivolgo direttamente ai casertani, con serenità e trasparenza. A loro chiederò di allearsi con noi, e a loro ricorderò in alcuni numeri che caratterizzano l’amministrazione Marino: tre, come i posti in asilo nido pubblico disponibili a Caserta per ogni cento bimbi con meno di due anni, 31 come i giorni annui in cui il livello di polveri sottili si alza oltre il livello legale, motivo per cui vanno chiuse le cave; 40mila, come le tonnellate di rifiuti umidi che arriveranno al Biodigestore che Marino vuole realizzare a poca distanza dalla Reggia di Caserta”.

Per ora i destinatari dell’appello sono in fase di riflessione, anche se qualche posizione è già emersa. Vignola, con il suo 10,68% (4350 voti), ha già detto di voler lasciare libertà di voto dopo il primo turno, dicendo “no” a qualsiasi ipotesi di apparentamento, mentre Giovine (8% per 3288 preferenze) e i suoi elettori, spesso critici con Marino specie sul Biodigestore e le cave, decideranno invece nel corso di un’assemblea pubblica che si terrà nel weekend, e che sarà condizionata dalle rassicurazioni di Marino sui temi ambientali. Dal canto suo Del Gaudio ha spiegato che vuole confrontarsi prima con le liste, e poi decidere, anche se alcuni rumors lo danno più vicino a Marino che a Zinzi, cui non avrebbe mai perdonato la sfiducia ricevuta nel 2015 mentre era a sindaco anche da alcuni consiglieri che facevano riferimento al papà di Gianpiero, allora presidente della Provincia.