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La Regione Campania potrebbe entrare nel capitale del Consorzio pubblico Agrorinasce, che nel Casertano amministra decine di beni confiscati alla criminalità organizzata, nel caso in cui non si dovesse ricomporre la “frattura” tra il Consorzio e il Comune di Santa Maria la Fossa; una frattura provocata dalla decisione dell’ente locale di uscire da Agrorinasce, bloccando di fatto l’importante progetto di rilancio de La Balzana, estesa azienda agricola di 200 ettari situata a Santa Maria la Fossa e confiscata al clan dei Casalesi, per la quale lo Stato ha stanziato 30 milioni di euro per realizzarvi un Parco Agroalimentare dei prodotti tipici della Campania e ricreare un piccolo borgo agricolo come esisteva decenni fa.  

“Va necessariamente ricomposta – dice Mario Morcone, assessore regionale con delega alla Sicurezza, Legalità e Immigrazionela frattura tra il Comune di Santa Maria la Fossa e il Consorzio pubblico Agrorinasce. Altrimenti il rischio concreto è di perdere i finanziamenti stanziati dal Cipe per rilanciare i 200 ettari de la Balzana, cosa che non possiamo assolutamente permetterci. Se la questione non dovesse rientrare, la Regione è pronta ad acquistare le quote del Comune di Santa Maria la Fossa all’interno del Consorzio Agrorinace. La priorità è portare avanti il progetto di rilancio de La Balzana, troppo importante per il territorio casertano e regionale e per il modello di gestione dei beni confiscati che stiamo portando avanti in Campania, in cui istituzioni e privati, sia cittadini che associazioni impegnate nel sociale, si fanno carico insieme di gestire per finalità pubbliche tali beni”.

Ieri c’è stata un’importante riunione cui hanno preso parte Morcone per la Regione, Gianni Allucci per Agrorinasce, la prefettura di Caserta e rappresentanti del Governo e dell’Agenzia dei Beni Confiscati. “Dall’incontro – spiega Morcone –  è emerso che i finanziamenti per la Balzana sono in capo ad Agrorinasce, quindi il Comune di Santa Maria la Fossa non potrà mai avere i fondi nell’eventualità in cui volesse portare avanti da sola il progetto. L’unica soluzione quindi, per non perdere l’opportunità di rilancio e i finanziamenti, è che la frattura tra Agrorinasce e il Comune si ricomponga, e che Santa Maria la Fossa rientri nel Consorzio; per questo la prossima settimana metteremo uno di fronte all’altro il sindaco e Agrorinasce. Devono confrontarsi e risolvere la questione”.

Al tavolo della prossima settimana ci sarà anche la prefettura di Caserta, che fino a due anni fa era presente con un proprio rappresentante nell’organigramma societario di Agrorinasce, per poi uscirne in seguito all’avvio della complessa procedura amministrativa – non ancora ultimata – che dovrà trasformare Agrorinasce da società in house dei Comuni – tecnicamente società consortile a responsabilità limitata – a Consorzio pubblico.