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Caserta – Stavano raccogliendo i fagiolini in un fondo agricolo del Casertano, ubicato fra i comuni di Villa Literno e San Cipriano d’Aversa, quando sono arrivati i carabinieri impegnati in un blitz contro il caporalato: 17 bulgari, tutti lavoratori in nero impegnati per oltre 10 ore per una retribuzione di appena30 euro, sono stati così scoperti insieme al “caporale”, una connazionale che li aveva condotti sul fondo a bordo di un furgone su richiesta del proprietario  del terreno, un italiano non ancora identificato. Per lei, una 41enne, è scattata la denuncia presso il Tribunale di Napoli Nord per il reato di intermediazione illecita di manodopera. La donna risiede sul litorale casertano, a Mondragone, dove vive una folta comunità bulgara, spesso dedita ad attività illegali, e di certo impegnata a fornire caporali e manodopera in nero ai proprietari dei fondi agricoli; già in altre circostanze infatti le forze dell’ordine hanno bloccato caporali di origine bulgara con decine di connazionali usati per lavori massacranti e  mal pagati. I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, insieme a quelli della Stazione di Villa Literno, hanno accertato che i 17 bulgari impegnati nella raccolta dei fagiolini lavoravano dall’alba fino al tramonto per una cifra molto bassa, pari a 30 euro. In altre circostanze i lavoratori di solito fuggono alla vista dei carabinieri, ma questa volta sono stati colti di sorpresa e non hanno potuto far altro che prendere atto della situazione, restando fermi sul posto; tra l’altro, essendo comunitari, sapevano di non rischiare il rimpatrio. I carabinieri hanno sequestrato il furgone usato dal caporale.