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Altri due episodi di violenza ai danni di agenti della Polizia Penitenziaria, ieri, nella casa di reclusione di Aversa (Caserta) e quella circondariale di Benevento.

In entrambi i casi i responsabili delle aggressioni sono stati detenuti di origine italiana. Lo rende noto l’Osapp. I due poliziotti sono stati trasportati negli ospedali cittadini: i sanitari li hanno giudicati guaribili in sette giorni. Intanto sono in corso gli accertamenti per appurare le dinamiche e i motivi del gesto. “Si ricorda che analoghi episodi si sono già registrati di recente nel penitenziario di Benevento e in altri istituti della Campania”, sottolineano, in una nota, il segretario regionale dell’Osapp Vincenzo Palmieri e il segretario generale Leo Beneduci, secondo i quali “l’escalation di violenza continua senza sosta. Il DAP a parte l’ultima circolare sull’esecuzione della pena che ha declinato la responsabilità ai PRAP, nulla ha fatto per mettere in campo un piano di contro misure rispetto alla crescita del fenomeno che è sempre più diffuso nei penitenziari della Campania”.

Per i due sindacalisti inoltre, si annuncia “un autunno difficile. Il ripetersi di situazioni di criticità che colpiscono la Polizia Penitenziaria e il sistema, pregiudicano la sicurezza e ovviamente a farne le spese è sempre e solo il personale che vigila e opera in condizioni estreme con l’ansia di essere aggredito e offeso”. “Il PRAP sta tentando in tutti i modi e con impegno di superare le svariate difficoltà” generate, spiegano i due sindacalisti, “dalle nuove modalità sull’esecuzione della pena recepite dall’ultima circolare del mese di luglio”, a cui, continua l’Osapp, si aggiunge anche la preoccupazione “di evitare ulteriori sanzioni economiche da parte dell’Europa”. L’Osapp invita “a modificare la legge, a investire di più sulle strutture” perché “occorrono maggior strumenti di difesa, come taser e dissuasori. Bisogna stanziare maggior fondi per la funzionalità del sistema, edilizia penitenziaria”. Per Luigi Castaldo, vice segretario dell’Osapp in Campania “la facilità con cui si ripetono queste aggressioni deve spingere la politica ad agire con un messaggio chiaro contro i responsabili, con norme appropriate e severe. Un Corpo dello Stato come quello della Polizia Penitenziaria non può continuare a subire tanta violenza. Che fine ha fatto il Taser?”, conclude Castaldo.