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Hanno minacciato il titolare di un’azienda di pompe funebri perché non operasse nel territorio del concorrente protetto dal clan. 

È quanto contestato nella misura cautelare emessa dal Gip del tribunale di Napoli agli indagati Pietro Cirella ed Eugenio Galluccio, entrambi arrestati dai carabinieri nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale antimafia partenopea; il primo è finito agli arresti domiciliari, mentre Galluccio, in virtù della sua appartenenza al clan Esposito di Sessa Aurunca (Caserta) che in passato gli è costata una condanna definitiva, è stato condotto in carcere.

I due rispondono di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso; Cirella anche di illecita concorrenza con minaccia o violenza. L’inchiesta, condotta dai carabinieri della stazione di Carinola e del Reparto Territoriale di Mondragone, è partita nel novembre 2019 in seguito alla denuncia della vittima, che non poteva più lavorare nel comune di Carinola.