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Caserta – Tre gli assenti principali alla riunione di stamattina alla III Commissione regionale speciale Terra dei Fuochi per discutere della progettazione e costruzione di un biodigestore  in località Ponteselice a Caserta: il sindaco della città interessata Carlo Marino, il presidente dell’Ato di Caserta Antonello Velardi, soggetto legittimato a svolgere un compito di pianificazione e tutela del  territorio, e il direttore della Reggia Mauro Felicori, invitato a dire la sua sull’impianto che dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dal monumento che sta siglando i suoi successi in ambito nazionale a suon di promozione e incassi.

Presenti all’audizione presieduta dal consigliere regionale Gianpiero Zinzi, invece, i consiglieri regionali Francesco Emilio Borrelli e Michele Cammarano; i sindaci dei Comuni di Capodrise, Recale, Casagiove rispettivamente Angelo Crescente, Raffaele Porfidia e Roberto Corsale; il dirigente dell’Utc del Comune di San Nicola la Strada, Giulio Biondi, in rappresentanza del sindaco; e la dirigente Uod della Struttura di Missione della Regione Campania, Valeria Ruocco.

La posizione di forte contrarietà dei Comuni limitrofi all’area individuata da Caserta come idonea ad ospitare il biodigestore – ha sottolineato il presidente della Commissione Gianpiero Zinziè stata ribadita anche nel corso dell’audizione dinanzi alla dirigente regionale che ora ha preso atto delle criticità evidenziate. Di fronte alla reiterata assenza dell’Ato, ed alle difficoltà riscontrate per l’opposizione dei territori che, come nel caso del Comune di Rocca d’Evandro, hanno ritirato la propria disponibilità, riteniamo necessario che la Giunta regionale rimoduli la programmazione già avviata rivisitando il piano rifiuti con speciale riferimento a quanto attiene al Casertano. Altra nota dolente è l’inerzia e lo scarica barile dell’Ente d’Ambito che non sono più tollerabili. L’Ato svolga le sue funzioni, così come prevede la legge regionale“.

Zinzi ha precisato anche lo spirito che ha animato l’audizione di questa mattina che “come le altre che si sono succedute sullo stesso argomento, non vogliono promuovere barricate bensì una discussione costruttiva su un piano rifiuti che dovrebbe dare benefici ai territori e non generare emergenze di questo tipo”.