Tempo di lettura: 2 minuti
Chiuso dal primo aprile, non riaprirà neanche questo mese di settembre a Caserta lo Stadio del Nuoto, struttura di proprietà della Provincia situata in via Capitano Laviano, fiore all’occhiello una volta dello sport casertano, inaugurata ad inizio anni ’90 con l’amichevole di lusso di pallanuoto tra il settebello azzurro di Ratko Rudic e la Jugoslavia. Ma quei fasti sono lontani, e il futuro è ancora oscuro, visto che lo Stadio del Nuoto è ancora privo del certificato antincendio, e dalla Provincia di Caserta non arriva alcuna risposta alle sollecitazioni delle società sportive e delle famiglie, molte delle quali, in particolare le più disagiate economicamente, hanno attivato i voucher (importo di 400 euro annui ad atleta) della Regione per permettere ai figli, spesso anche disabili, di fare nuoto, ma non possono utilizzarli visto che la struttura è chiusa. Ad inizio settembre quattro Asd (Associazioni sportive dilettantistiche) che storicamente lavoravano allo Stadio del Nuoto, assistite dall’avvocato Daniele Sparano, hanno inviato istanza alla Provincia, in particolare al dirigente Paolo Madonna – ora competente dopo che nei mesi scorsi è stata sciolta l’Agis, Agenzia della Provincia che gestiva gli impianti sportivi – per avere informazioni sulla presentazione della Scia relativa all’antincendio, su cui poi dovrebbe pronunciarsi una commissione formata dai Vigili del Fuoco. All’istanza non è stata data ancora risposta, per cui ad oggi le società sportive non possono fare alcun tipo di programmazione né dare rassicurazioni o qualche certezza sui tempi di riapertura della piscina alle famiglie. La situazione è resa ancora più grave dalla mancanza di altre piscine pubbliche nel capoluogo della Reggia, visto che anche quella comunale, la Fritz Dennerlain situata nella centrale Corso Giannone, è chiusa da inizio 2023. “Abbiamo un improcrastinabile interesse – dice l’avvocato Sparanoad avere contezza almeno in ordine alla presentazione della Scia; in mancanza sarà impossibile programmare con serietà la ripresa delle finalità statutarie delle associazioni sportive per la prossima stagione invernale, che parte il primo ottobre”. E’ probabile che la Scia non sia stata ancora presentata dalla Provincia, visto che per l’antincendio mancherebbero ancora due certificazioni su tre (c’è conformità per impianto elettrico, mancano ancora quelle per la messa a terra, per la quale è competente la società della Provincia “Terra di Lavoro”, e per la centrale termica, in relazione alla quale è in fase di completamento l’installazione delle caldaie).