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Caserta – Spiragli importanti per la vicenda del Centro sociale Ex Canapificio di Caserta, da più di due anni senza sede, ancora sotto sequestro per problemi strutturali. E’ il sindaco di Caserta Carlo Marino ad annunciare che l’amministrazione è pronta a firmare “un patto di collaborazione con il Centro Ex Canapificio e altre associazioni disposte a creare la ‘Casa del Sociale’ nell’immobile ex Onmi (Opera nazionale maternità e infanzia, ndr). Appena la rete di associazioni mi invierà la proposta, la valuteremo e la tradurremo in una delibera di giunta. Possiamo farlo in dieci giorni”.

Parole che suonano importanti per responsabili e attivisti del Centro sociale, che avevano deciso proprio in questi giorni di adottare l’ultima e più plateale forma di protesta, ovvero di iniziare uno sciopero della fame che avrebbe dovuto coinvolgere i tre storici attivisti Virginia Crovella, Vincenzo Fiano e Abraham Kouassi.

La misura è colma – dice la Crovellaaspettiamo da oltre due anni che ci venga data una sede”. Dal marzo 2019, cioè da quando i carabinieri hanno sequestrato su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere il capannone dell’Ex Canapificio, sede dell’omonimo Centro Sociale, gli attivisti operano infatti per strada, con banchetti improvvisati dove accogliere gli utenti, o in locali prestati da qualche sindacato o associazione o dalla Caritas; eppure il Centro gestisce importanti servizi per cittadini e migranti, come lo sportello sul reddito e quello per stranieri, lo Sprar (il sistema di protezione per rifugiati e richiedenti asilo), e dall’inizio della pandemia ha ampliato le proprie attività con le reti Caserta Solidale e Castel Volturno Solidale, che hanno dato assistenza agli ultimi e ai più fragili.

Ora, alla luce della concreta apertura del sindaco, lo sciopero della fame potrebbe essere sospeso in attesa che si concretizzi il patto di collaborazione, anche se domani ci sarà comunque, alle 17, il presidio degli attivisti del Centro Sociale fuori all’immobile abbandonato dell’Ex Onmi di viale Beneduce. Per quest’ultimo immobile, la Regione ha stanziato, già nel luglio 2020, la somma di 700mila euro per la ristrutturazione e per adibirlo a fini sociali. Se il patto di collaborazione dovesse diventare realtà, il relativo progetto verrà inviato dal Comune alla Regione che potrà emettere decreto di assegnazione della somma, passo necessario per partire con i lavori interni all’immobile, che dureranno qualche mese; ma intanto le associazioni potranno stare tranquille e programmare le proprie attività.