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Caserta – Dopo decenni di onorato servizio, ha chiuso i battenti il chiosco di ferro che ai piedi della fontana di Diana e Atteone garantiva ristoro ai turisti nella parte più alta del Parco della Reggia.

Ma dietro quel cartello, che da ieri invita i visitatori a servirsi del bar allestito alla meglio nei locali del vicino ristorante “Diana e Atteone”, c’è l’ultima parola di un carteggio durato mesi tra la direzione Reggia e la società Angelica,  concessionaria dei servizi ristorazione e bar al monumento dal 2004 a marzo scorso quando ad aggiudicarsi la gestione dei servizi fu la società Damans.

Una querelle che, manco a dirlo, vedeva due contendenti vantare il possesso esclusivo di un manufatto non proprio bellissimo, e una terza che nel frattempo se lo godeva vendendo snack e bibite fresche.

In effetti, mentre la direzione Reggia autorizzava la subentrata società Damans a continuare le attività del chioschetto nonostante il capitolato prevedesse attività soltanto nel punto ristoro all’ingresso del Parco e al ristorante di Diana e Atteone, la società Angelica costatava e denunciava agli uffici del monumento la forzatura dei catenacci e l’occupazione illegittima del chiosco riscontrati durante il sopralluogo per la pianificazione del trasporto speciale necessario per portarlo via.

Da qui il tira e molla tra Angelica, che si dichiarava proprietaria del bene asserendo di averlo acquistato dalla società “La Cascina” subentrandole nel 2003 nella gestione di servizi ristoro al monumento, e la Reggia che richiedeva prove della tesi ritenuta confutabile.

Recuperare ed esibire le fatture di una vendita antica di quattordici anni, era l’unica strada da percorrere, e soltanto quando “La Cascina” è riuscita a recuperarle, “Angelica” ha potuto tacitare la faccenda con la Reggia che ha provveduto a chiudere il chioschetto.

E la storia si concluderà nei prossimi giorni quando il vecchio chioschetto verde sarà sbaraccato e portato via dalla Reggia dai legittimi proprietari.

Peccato, perché per garantire continuità alla postazione contesa, seppure di discutibile gusto, sarebbe bastato che la Damans la riacquistasse da Angelica così come ha fatto per altre attrezzature, evitandosi quel guazzabuglio di bar rabberciato nei locali dell’elegante ristorante chiamato proprio dalla Direzione Reggia ad alzare il livello della qualità e della ricercatezza nel rispetto del monumento ospitante.