Centinaia di lavoratori pubblici in attesa del rinnovo contrattuale e cittadini costretti a pagare di più per servizi peggiori. È la fotografia della realtà degli enti locali nella provincia di Caserta secondo la CISL Funzione Pubblica, che lancia un allarme sulla tenuta stessa dei servizi pubblici sul territorio. “Nella nostra provincia – spiega il segretario generale Franco Della Rocca – parliamo di 104 comuni e di migliaia di dipendenti che da anni attendono la sottoscrizione del contratto 2022-2024, rimasto al palo, e l’avvio della nuova tornata 2025-2027. Questo stallo produce conseguenze dirette sulla qualità della vita dei cittadini: meno personale negli uffici, servizi esternalizzati, costi maggiori a carico delle famiglie”.
Il segretario evidenzia come la carenza di personale e la mancata attrattività del pubblico impiego stiano svuotando gli enti locali, spingendo sempre più amministrazioni a ricorrere a ditte esterne. “Il risultato – aggiunge Della Rocca – è che i Comuni spendono di più e rendono di meno. Le esternalizzazioni, infatti, gravano sulla finanza pubblica e per far quadrare i bilanci gli enti sono costretti ad aumentare le tariffe dei servizi a domanda individuale. Un paradosso che colpisce due volte i cittadini: pagano più tasse e ricevono un servizio gestito da terzi, spesso con minore efficienza.” La CISL Fp ricorda che nella sanità il contratto è stato già firmato, garantendo continuità e tutele per il personale, mentre nelle funzioni centrali l’accordo è stato raggiunto anche senza l’intesa con CGIL e UIL. “Non si può più rimandare – conclude Della Rocca -i lavoratori degli enti locali meritano il rinnovo del contratto e un riconoscimento reale del loro ruolo. Bloccare ancora la trattativa significa penalizzare non solo i dipendenti, ma anche i cittadini che ogni giorno si affidano ai servizi pubblici”.