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Caserta – È tornata a casa, ha riabbracciato la sua famiglia e sta bene una ragazza di 19 anni, colpita da ictus ischemico e salvata, in urgenza, all’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, grazie a un delicato intervento di trombectomia meccanica per via endovascolare, eseguito con successo dall’équipe dell’Unità operativa di Neuroradiologia, composta da Giuseppe La Tessa, Luigi Della Gatta e Flavio Barchetti.

Determinanti, per salvare la vita alla 19enne, la tempestività dei medici coinvolti e l’approccio multidisciplinare al problema. La giovane paziente è stata portata dal Servizio 118 in Pronto Soccorso, dove è arrivata già intubata a causa dell’ictus. Rapidamente il neurologo l’ha sottoposta a valutazione clinica e ha attivato il percorso stroke con effettuazione di tc e angio-tc dell’encefalo; gli esami hanno evidenziato un trombo, un’occlusione dell’arteria cerebrale media, una delle più importanti. Per ripristinare celermente il flusso del sangue e l’ossigenazione della porzione del cervello interessata, allo scopo di scongiurarne la necrosi irreversibile, che avrebbe condannato la ragazza a una grave disabilità, si è proceduto con un doppio trattamento: la trombolisi e la trombectomia meccanica, praticabili se si interviene, come in questo caso, entro 6 ore dall’insorgenza della sintomatologia. La trombolisi è stata praticata dal neurologo per favorire la dissoluzione del trombo, mentre la trombectomia meccanica è stata affidata, in sala angiografica, al neuroradiologo interventista. Questi, supportato dallo staff tecnico-infermieristico e dalla guida di un angiografo, ha raggiunto e rimosso il trombo per via endovascolare.

La cerebrale media è stata ricanalizzata, il flusso cerebrale è stato ripristinato, i sintomi patologici sono completamente regrediti, la paziente ha recuperato le sue funzioni. “Le metodiche endovascolari – evidenzia La Tessa – rappresentano spesso l’unica soluzione nel trattamento di alcune patologie del cervello. I vasi cerebrali sono raggiunti da cateteri di piccole dimensioni passando attraverso una puntura arteriosa, più frequentemente l’arteria femorale. Le conseguenze post operatorie sono limitate e il periodo di degenza è ridotto”. “L’ictus in giovane età resta un evento raro – spiegano Stefania Miniello e Gioacchino Martusciello, medici che guidano rispettivamente le Unità operative di Neurologia e di Stroke Unit – in quanto colpisce per lo più persone over 65 e in misura maggiore maschi. Nella fascia di età tra i 20 e i 35 anni, invece, le donne giovani hanno un rischio del 44% superiore agli uomini della stessa età. Ancora non è chiaro il motivo. Tra le possibili cause, il fumo e la pillola anticoncezionale”