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Sei mesi di reclusione confermati in Appello per il dirigente del Comune di Caserta Marcello Iovino, condannato per il reato di falsa testimonianza, il cosiddetto spergiuro. Il processo riguarda le false dichiarazioni rese dal funzionario pubblico – un “super-dirigente” con numerose deleghe tra cui l’Ecologia e l’Edilizia Residenziale Pubblica – nel corso del processo civile instaurato dall’avvocato amministrativista Luigi Adinolfi, che dopo alcune consulenze commissionategli da Iovino, non fu pagato, e così lo citò in giudizio per vedersi riconosciuto quanto gli spettava, ovvero una somma di 10mila euro. I fatti risalgono al 2013, quando Adinolfi rappresentò Iovino in due ricorsi davanti al Tar e fornì una consulenza davanti al Consiglio di Stato. Iovino, sentito come testimone dal giudice civile, prestò il cosiddetto “giuramento decisorio”, dichiarando che Adinolfi era stato regolarmente pagato; tale affermazione chiuse il processo, ma ebbe poco dopo un epilogo penale, in quanto Adinolfi denunciò il funzionario alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Nel corso del processo penale, Iovino ritrattò in parte, affermando che aveva provveduto a pagare ad Adinolfi (difeso dall’avvocato Vincenzo Tessitore) solo le spese procedurali, ma non quelle spettanti per la prestazione, in quanto a suo dire l’avvocato non voleva farsele corrispondere. Parole che hanno in pratica “condannato” Iovino (difeso da Alfonso Quarto), in quanto contraddicevano il giuramento decisorio. Dopo la pena a sei mesi di reclusione del tribunale, oggi la Corte d’Appello ha confermato la condanna per Iovino disponendo il pagamento di una somma di 5mila euro e il risarcimento da liquidarsi in sede civile.