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Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha condannato a 12 anni di carcere Michele Barone, ex prete della Diocesi di Aversa, accusato di aver commesso violenze e abusi contro tre donne, tra cui una minorenne, mentre praticava riti esorcistici non autorizzati.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere – sostituti Alessandro Di Vico e Daniela Pannone – aveva chiesto per l’ex sacerdote del Tempio di Casapesenna, le cui condotte illecite erano state smascherate dalla trasmissione “Le Iene”, 22 anni di carcere; i giudici non hanno però ritenuto sussistente il reato di violenza sessuale contestato a Barone nei confronti delle due vittime maggiorenni, ririconoscendolo colpevole delle altre fattispecie di violenza privata, maltrattamenti e lesioni gravissime. La Corte ha condannato anche i genitori della vittima minorenne, accusati di non aver impedito le violenze dell’ex prete verso la figlia, che loro credevano “posseduta dal demonio”.  Il padre della minore ha avuto 4 anni e sei mesi, la madre, 4 anni. È stato infine assolto l’ultimo imputato, il funzionario della Polizia di Stato Luigi Schettino, che era accusato di aver coperto le condotte di don Barone e di aver fatto pressione perché la sorella della vittima minore ritirasse la denuncia da cui erano partiti gli accertamenti a carico del prete. Per Schettino e un altro poliziotto sentito come teste durante il processo, il tribunale ha disposto l’invio degli atti in Procura perché valuti la sussistenza del reato di omessa denuncia. Don Barone fu arrestato nel febbraio 2018 dalla Squadra Mobile di Caserta all’aeroporto napoletano di Capodichino, di ritorno da un viaggio religioso in Polonia, a Cracovia; era insieme ai genitori della minore, anch’essi arrestati. Dopo l’arresto è arrivata la sospensione del Vescovo di Aversa e infine la decisione di Papa Francesco di spogliare Barone dell’abito talare.