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Santa Maria Capua Vetere (Ce) – Ancora tensioni ieri sera nel carcere di Santa Maria Capua Vetere tra gli agenti e i detenuti. Dopo la rivolta di domenica scorsa, legata la primo caso di coronavirus, gli animi si sono surriscaldati durante una perquisizione straordinaria disposta dall’amministrazione penitenziaria in conseguenza dei tumulti.  Nel corso delle ispezioni nelle celle delle sezioni del reparto Nilo (che ospita circa 400 persone) sono stati trovate e sequestrate spranghe ricavate dalle brande, bacinelle piene d’olio (come quello usato domenica per minacciare la polizia penitenziaria), numerosi pentolini per farlo bollire e altri oggetti contundenti. Nell’istituto del Casertano sono entrati in azione circa 150 agenti del Nucleo Pronto Intervento della Polizia Penitenziaria, istituito dall’amministrazione penitenziaria regionale, proveniente da Napoli, in aggiunta agli 80 agenti normalmente in servizio.