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Oltre 70mila mascherine non certificate, recanti marchi comunitari contraffatti o non validate dall’Inail, sono state sequestrate e tolte dal mercato dalla Guardia di Finanza nel corso di un’operazione che ha riguardato tutto il Casertano. Sono stati controllati da decine di militari dei vari Reparti territoriali, negozi come parafarmacie, ferramenta, casalinghi, tabaccai, e in molti casi sono state riscontrate irregolarità nella vendita dei dispositivi di protezione.

Cinque commercianti sono stati denunciati per frode in commercio e contraffazione del marchio “Ce”. Ad Aversa, i finanzieri della locali Compagnia, su segnalazione di un Reparto siciliano delle Fiamme Gialle, hanno ispezionato il deposito di un’attività all’ingrosso di materiale informatico ed audio video sequestrando circa 46.000 mascherine importate direttamente dalla Cina, e vendute come dispositivi di protezione individuale o dispositivi medici, ma senza alcuna certificazione Inail o autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità.

A Pastorano, i militari mella Compagnia di Capua hanno invece sequestrato 19mila mascherine FFP2, certificate da un ente cinese non autorizzato, all’interno di un’attività all’ingrosso di ricambi per veicoli industriali. Oltre 200 mascherine recanti il marchio “Ce” contraffatto sono state poi sequestrate in una parafarmacia di Teano dai finanzieri della Tenenza di Sessa Aurunca, altre 250 in un bar tabacchi di Casagiove; qui il blitz è stato realizzato dai militari della Compagnia di Caserta, che sono risaliti al grossista che aveva venduto i dispositivi, la cui attività è a San Nicola la Strada, andando a sequestrare altre 3600 mascherine illegali.