- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Caserta – Si terrà giovedì 15 marzo 2018, dalle ore 17:30, presso l’Unione Industriali di Caserta in Via Roma, 17, la presentazione dell’ultimo libro di Gianni Solino dal titolo “Il Cratere – Che fine fanno i ragazzi di camorra”, edito da ‘la Meridiana’.

L’incontro, organizzato da Il Presidio Libera Città di Caserta, vedrà la partecipazione dell’autore Gianni Solino, del giornalista e caporedattore di Avvenire Toni Mira, dell’imprenditore e delegato alla Legalità di Confindustria Caserta Antonio Picascia. Modera Rossella Calabritto, referente del Presidio Libera Città di Caserta.

 “Negli ultimi anni in provincia di Caserta sono stati inferti duri colpi ai clan dei Casalesi, mettendo fine alla loro più che quarantennale impunità e lasciando intravedere la possibilità concreta di una loro sconfitta militare e giudiziaria. Ora, alla luce delle ultime vicende giudiziarie, l’azzeramento dei vertici dei clan egemoni può tranquillizzarci? È stato fatto e si sta facendo tutto il possibile affinché quanto è avvenuto in questo territorio non si ripeta? […] Se c’è stato un “terremoto della legge”, se il senso dello Stato e delle istituzioni si è disintegrato, se si è accettata una dittatura politico-criminale che ha influenzato la politica, le istituzioni, l’economia e il senso comune dei cittadini, come si pensa di mettere mano a questa gigantesca opera di ricostruzione? In che modo si vuole concretamente sostenere, con tutti i mezzi a disposizione, la “correttezza sovversiva”? Come può lo Stato pensare che il suo compito sia esaurito con il solo azzeramento fisico della struttura criminale camorristica? Come possono le sole amministrazioni locali riorganizzare gli assetti civici e sociali di queste comunità? Sono queste le importanti questioni che pone questo prezioso libro di Gianni Solino. Pagine che dovrebbero leggere attentamente tutti i rappresentanti dello Stato che a vario titolo hanno a che fare con questa realtà e più in generale con la provincia di Caserta. Se queste domande rimarranno a lungo inevase il rischio è che la pianta del malaffare ritornerà a infiltrarsi nella società locale, in cui affiorerà il convincimento che violenza, soprusi e delitti siano per questa terra l’unica fonte di circolazione di ricchezza e opportunità”. (Tratto dalla prefazione di Isaia Sales).