- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Santa Maria Capua Vetere (Ce) – Criptomoneta, fenomeno da decriptare per tanti, da approfondire per le università campane.

E, in continuità con  le attività di studio e ricerca già avviate, l’Ateneo Luigi Vanvitelli di Caserta e della Università di Salerno, consociate in un progetto di ricerca di rilevanza nazionale a favore delle imprese della Regione Campania, hanno promosso per il prossimo 13 luglio presso l’università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Giurisprudenza, un convegno sul tema “INITIAL COIN OFFERING – ICO: prospettive regolamentari”.

 A discuterne saranno alcuni dei componenti dell’Unità di Ricerca dell’Area Sud PRIN 2017 dell’ Ateneo “Vanvitelli”, tra cui il professore Massimo Rubino de Ritis, ordinario di diritto commerciale e responsabile della Unità di Ricerca a Santa Maria Capua Vetere,  e l’avvocato Mario Passaretta, dottorando di ricerca presso il dipartimento di Giurisprudenza sammaritano.

Il fenomeno delle offerte iniziali di moneta virtuale è di attuale interesse, poiché realizza nuove forme di raccolta del risparmio tuttora non disciplinate da alcuna legge nazionale.

Di rilevante interesse giuridico, secondo l’avvocato Passaretta, perché ciò si realizza per il tramite di una società che rilascia token (moneta virtuale) in cambio di altre monete virtuali più diffuse (come bitcoin o ethereum) oppure di monete avente corso legale (euro, dollaro, yen), al fine di finanziare un’attività, generalmente collegata allo sviluppo di nuovi sistemi monetari virtuali oppure all’acquisto di beni strumentali all’avvio di un’impresa di mining farm, ossia l’impresa che opera come validatrice delle transazioni nei circuiti di pagamento decentralizzato come Bitcoin.

Come chiarisce il professore Rubino De Ritis il notevole volume d’affari, che orbita intorno al fenomeno appena descritto, ha sollecitato l’attenzione delle Autorità di Vigilanza sul mercato finanziario europeo, per alcuni possibili rischi connessi a tali nuove forme d’investimento.