- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

“Si scende in piazza. Non la solita sfilata questa volta ma una mobilitazione trasversale e compatta, sindacati, cittadini associazioni, istituzioni, sindaci, un’intera popolazione che grida il proprio NO allo sgretolamento di un sistema che vede la morte non solo di servizi e prestazioni, di società e imprese, ma di nuclei familiari”. Lo sostengono Cgil, Cisl e Uil in merito alla manifestazione nazionale di domani 23 maggio che prevede presidi dinanzi a tutte le sedi istituzionali, Prefetture, Provincie, Regioni, e che per la triade “è un appello forte a tutta la civile società, essere presenti per chiedere risultati risolutivi. Il corteo che si aprirà alle 9.30, si snoderà da piazza Ferrovia per poi raggiungere via Roma, via Don Bosco, via Mazzini, sino al presidio finale in piazza Prefettura. Come già più volte precisato, non è una faccenda che riguarda le sole rivendicazioni sindacali, si tratta di una emergenza generale che investe l’intero territorio provinciale, 600 dipendenti e rispettive famiglie”.

“Ecco perché abbiamo deciso di scrivere a tutti i 104 sindaci dei comuni di Terra di Lavoro – aggiungono i segretari di Cgil, CISL e Uil – agli onorevoli regionali e ai parlamentari di ogni partito trasversalmente, e non è un invito a cui si può dire no, si tratta di un appello che investe direttamente il senso di responsabilità di un’intera collettività e di coloro che ci rappresentano. La nostra terra, come troppe volte abbiamo sottolineato, vive da troppi anni una situazione di massima allerta che si è storicizzata e la situazione versa in condizioni ancor più gravi se fosse possibile dopo la condizione estrema dei lavoratori del Bacino di Crisi per i quali ancora una volta sollecitiamo un intervento decisivo e risolutivo”.