- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

La Balzana in festa” è il titolo dell’evento che domani (ore 17.30) Agrorinasce, consorzio che amministra nel Casertano decine di beni confiscati alla camorra, ha organizzato a Santa Maria La Fossa, in collaborazione con il locale Comune, presso il complesso agricolo denominato appunto ‘la Balzana’, un bene simbolo del potere criminale dei Casalesi che torna ai cittadini. Si tratta di uno dei complessi agricoli più grandi d’Italia confiscati alle mafie, in particolare all’imprenditore del clan dei Casalesi Dante Passarelli e ai suoi familiari, costituito da oltre 200 ettari di terreno agricolo, 10 ville bifamiliari, oltre 10 immobili produttivi, uffici, una piccola Chiesa e la scuola elementare; solo pochi mesi fa, dopo un travagliato percorso giudiziario durato oltre 20 anni, l’intera area è stata definitivamente confiscata. I primi ostacoli alla confisca erano sorti durante la celebrazione del maxi-processo ai Casalesi “Spartacus”, quando l’improvvisa e misteriosa morte del Dante Passarelli ne aveva complicato l’iter.

Nel 2010 la sentenza del processo Spartacus è diventata poi definitiva, ma il complesso agricolo risultava confiscato solo per due terzi in quota ideale, rendendo impraticabile ogni possibile utilizzo dell’area e degli immobili. Solo un’ulteriore attività di indagine patrimoniale promossa dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha permesso la confisca anche della residua parte del cospicuo patrimonio appartenuto alla famiglia Passarelli. Così, nel maggio 2017, la Cassazione ha posto la parola fine stabilendo che il borgo agricolo ‘La Balzana’ appartiene allo Stato.

“Abbiamo atteso quasi un decennio – dichiara soddisfatto Giovanni Allucci, Amministratore Delegato Agrorinasce –tutta la cittadinanza aspettava questo momento”. Negli ultimi anni sono state organizzate nel complesso agricolo diverse manifestazioni pubbliche, sono state effettuate le analisi dei terreni e delle falde acquifere, avviate ipotesi progettuali di recupero e valorizzazione dell’intero complesso agricolo; inoltre, per rigenerare gli oltre 200 ettari di terreno agricolo abbandonati da oltre 10 anni e per prevenire il rischio di incendi, Agrorinasce ha indetto lo scorso anno un bando pubblico per lo sfalcio dei terreni, cui hanno partecipato 21 operatori agricoli, a ciascuno dei quali Agrorinasce ha deciso di assegnare in via provvisoria circa 10 ettari di terreno agricolo, con l’impegno di utilizzare il digestato prodotto dall’impianto di biogas, realizzato sempre dal consorzio in un’altra simbolica area agricola confiscata a Francesco Schiavone Sandokan. “Il complesso agricolo della ‘Balzana’ è nella storia produttiva del nostro territorio – dice il sindaco di Santa Maria la Fossa Antonio Papa – Sono orgoglioso della grande partecipazione degli operatori agricoli all’avvio di questa operazione di rigenerazione dei terreni agricoli. Rappresenta una vera e propria operazione pubblica di recupero del territorio e alla festa ci saremo tutti”.