Agrorinasce ha annunciato i nomi dei vincitori del Premio Letterario Nazionale “Letteratura per il Sociale e la Legalità”, iniziativa rivolta a valorizzare l’impegno civile, la promozione dei valori di legalità e l’inclusione sociale attraverso la parola scritta. La cerimonia di premiazione si terrà il 24 ottobre 2025 alle ore 16:00 presso il Centro di Aggregazione Giovanile per l’Arte e la Cultura “Rosario Livatino” a Casapesenna.
Organizzazione, missione e territorio
L’iniziativa è stata promossa dalla società consortile a responsabilità limitata Agrorinasce, in collaborazione con il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e la casa editrice Terra Somnia Editore, con il patrocinio della Regione Campania. Il premio ha confermato il proprio ruolo come luogo di confronto culturale sui temi sociali e della legalità, nato dalla missione che Agrorinasce persegue da ventisette anni: rafforzare la cultura della legalità nei territori caratterizzati da una storica presenza criminale, gestendo e valorizzando i beni confiscati alle mafie. A livello nazionale il patrimonio di beni confiscati è oggi superiore a 42.000 unità, di cui circa 160 sono stati amministrati da Agrorinasce nei Comuni soci: Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, Villa Literno, San Marcellino, S. Maria La Fossa e Torre Annunziata.
I vincitori per sezione
Per la sezione Saggistica edita sono stati selezionati Mari Albanese con Cinque vite, Saverio Angiulli con Prigionieri per sempre e Sabrina Pisu con Il mio silenzio è una stella. Nella Narrativa edita figurano Rosamaria Aquino con Il naufragio di Cutro, Maurizio Milazzo con Il morso della farfalla e Alessandra Sciurba con Dove le cose accadono. Per la Narrativa inedita i nomi indicati sono Michele Piccolino con Sul ciglio della strada, Cataldo Russo con Cantando sull’impalcatura e Nicola Skert con Benvenuti a Crocezia. Alla sezione Saggistica inedita sono stati selezionati Lorenzo Diana con Si stava meglio quando si stava peggio, Giovanni D’Onofrio con Cultura e contrasto alle mafie e Cecilia Moreschi con Teatro, arte e felicità. Nella sezione Giovani i riconoscimenti sono andati a Antonio Lariccia con Certi scrupoli, Sisillo Ersilia con Senza più nascondersi e Taddeo Angelica con Oltre le sbarre. L’ordine di classificazione verrà svelato durante la cerimonia di premiazione.
Premi, pubblicazioni e menzioni speciali
I vincitori riceveranno una targa e un attestato di partecipazione; i primi classificati usufruiranno inoltre di un premio in denaro, rispettivamente di € 1.000 e di € 500 per la sezione Giovani. Come previsto dal regolamento, le opere inedite dei primi classificati potranno essere pubblicate in collaborazione con la casa editrice Terra Somnia Editore. Per l’occasione sono state previste menzioni speciali: nella Saggistica edita è stata segnalata l’opera di Ciro Biondi su Beni confiscati alla camorra. L’esperienza del Comune di Quarto nella Città Metropolitana di Napoli; nella Narrativa edita è stata indicata Ilenia Pasquetti con LETTERA AD ELOISA. LETTERA AD UNA FIGLIA DEL NOSTRO TEMPO; un’ulteriore segnalazione nella saggistica edita ha riguardato Ettore Cantile con ESSERE GIORNALISTI lavoro di gruppo liceo; nella sezione Giovani è stata riconosciuta la raccolta a più mani dell’IIS A. Lombardi, Airola intitolata Parole dal carcere.
Luogo della cerimonia e valenza simbolica
La scelta del Centro di Aggregazione Giovanile per l’Arte e la Cultura “Rosario Livatino” come sede della premiazione non è casuale: si tratta di un bene confiscato alla camorra che è stato trasformato in uno spazio dedicato a cultura, arte e inclusione sociale. Questo contesto ha incarnato il messaggio centrale del premio, secondo cui la cultura e la legalità possono riscattare e rigenerare territori segnati dalla criminalità, trasformando storie di violenza in opportunità di crescita collettiva.
Prospettive future
Agrorinasce ha dichiarato che proseguirà la promozione della cultura della legalità attraverso eventi e progetti rivolti a scuole, associazioni e cittadini, con l’obiettivo di consolidare pratiche di partecipazione civica e di costruire una società più riflessiva e inclusiva. La cerimonia del 24 ottobre 2025 fungerà da momento di restituzione pubblica del lavoro svolto dai partecipanti e dalle realtà coinvolte nella valorizzazione dei beni confiscati.