Tre premi per Micaela Tempesta alla 21esima edizione del Premio Bianca d’Aponte. Alla musicista è stata assegnata la borsa di studio di 1.000 euro, l’invito come ospite alla prossima edizione del Premio e la possibilità di partecipare all’edizione 2026 di Music for Change, progetto di Musica contro le Mafie.
Vincitrice e riconoscimenti principali
A Tempesta è andato anche il Premio della Critica “Fausto Mesolella”, ex aequo con Nove (Roberta Guerra) di Genova; le due artiste si sono spartite una borsa di studio complessiva di 800 euro e otterranno l’invito come ospiti al Premio Nilla Pizzi. Il palmarès ha inoltre premiato la scrittura: la targa per il miglior testo, intitolata a Oscar Avogadro, è stata assegnata a Malto (Chiara Ceccatelli) di Siena, che ha ricevuto anche il Premio “’Na stella” del Virus Studio, con l’incisione di un brano prodotto da Ferruccio Spinetti e Alessandro Guasconi. Il premio per la miglior composizione è andato a Momi (Monica Commisso) di Udine, mentre la migliore interpretazione è stata riconosciuta a Indelicato (Giorgia Maria Indelicato) di Trapani.
Opportunità professionali e proposte di produzione
La vittoria ha aperto a Tempesta ulteriori possibilità concrete: una proposta di un anno di assistenza legale e manageriale da parte di Siedas e la prospettiva, per la vincitrice o, in sua assenza, per una delle finaliste, di un anno di consulenza manageriale e ufficio stampa offerti da Freecom. Per Giglio (Martina Giglio) di Torino è stata prospettata una collaborazione artistica con l’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava, mentre Malto ha ottenuto, oltre ai riconoscimenti, il premio dell’etichetta femminile Maieutica Dischi per la produzione e pubblicazione di un brano. A tutte le finaliste sono state offerte possibilità di esibirsi in eventi collegati al Premio in Italia e in Europa; è già confermata una data per la primavera 2026 all’Istituto Italiano di Cultura di Praga.
Ospiti, omaggi e serate
La kermesse ha avuto un parterre ricco e variegato. Levante, madrina dell’edizione e presidente di giuria, ha aperto la manifestazione proponendo, tra gli altri brani, “Via da me”. Sul palco si sono alternati nomi di rilievo: Carlo Marrale, insignito del premio alla carriera della Città di Aversa ed esibitasi insieme a Silvia Mezzanotte; Brunella Selo con Ferruccio Spinetti hanno omaggiato Stefano Benni eseguendo “Tulipani”, mentre il violinista Edoardo Amirante e un gruppo di studenti del liceo Domenico Cirillo hanno eseguito brani di Bianca d’Aponte, tra cui “E qualcosa inventerò” e “Cose lontane”. Tra gli altri ospiti si sono avvicendati Carolina Bubbico, Bungaro, l’irlandese Naomi Berrill — vincitrice del Premio Bianca d’Aponte International — e la vincitrice della passata edizione Valentina Lupi, che ha aperto entrambe le serate. Le due serate sono state condotte da Ottavio Nieddu e accompagnate da una band residente coordinata da Alessandro Crescenzo.
“Forse l’anno prossimo non ci rivedremo”
Sul finale della kermesse, durata sensibilmente meno rispetto all’ultima edizione che non solo aveva fatto esibire più artisti – compresa la madrina Simona Molinari – e per più tempo, sul palco del Teatro Cimarosa è salito Gaetano d’Aponte per i consueti saluti. Amari, però, perché – dice Gaetano – “Non siamo sicuri che l’anno prossimo ci rivedremo qui. Facciamo cultura, la città si mobilita, ed evidentemente questo non piace a tutti“. Probabilmente la prossima edizione del Premio Bianca d’Aponte potrebbe organizzarsi presso altro teatro.






















