“Legalità e tutela dell’ambiente devono restare al primo posto e non sono negoziabili“. Così Raffaele Aveta, presidente dell’associazione provinciale “Terra di idee”, interviene sulla problematica della difesa delle “dune” del litorale domizio.
“Molti ambientalisti – spiega Aveta – hanno giustamente levato la loro voce per denunciare il progressivo sbancamento delle dune, addirittura con pale meccaniche e mezzi cingolati sulla spiaggia. Si tratta di un evidente attacco a un ecosistema che caratterizza l’intera area domizia. In tal senso, anziché valorizzare e tutelare la fascia costiera, rendendo gli stabilimenti balneari dei veri e propri presidi per la difesa della biodiversità e per la sostenibilità ecologica, si procede in maniera non solo illegale ma totalmente miope, devastando un territorio che invece andrebbe protetto anche al fine di uno sviluppo economico e turistico”.
La posizione degli ambientalisti è stata poi oggetto di commenti a dir poco “aggressivi” sui social.
“Sono inaccettabili – conclude Aveta – i toni minacciosi che ho letto in alcuni post, in cui si usano espressioni come “uccidete gli ambientalisti”, tanto da spingere il circolo di Legambiente di Sessa Aurunca a presentare una denuncia ai carabinieri per minacce da parte di ignoti. Io personalmente e l’associazione che rappresento siamo al fianco di chi si sta battendo per la protezione delle dune, legittimata dalla direttiva “Habitat” dell’Unione Europea, nonché dal Piano paesaggistico regionale. Le dune, infatti, hanno una insostituibile funzione di difesa delle zone costiere, che devono essere tutelate per la fragilità del loro equilibrio. Per queste ragioni, riteniamo necessaria l’istituzione di una cabina di regia con istituzioni, operatori balneari, imprese, associazioni e forze dell’ordine, al fine di individuare strade che possano conciliare la tutela dell’ambiente e lo sviluppo economico sostenibile”.