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Casapesenna (Ce) – Già nelle prossime ore il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) potrebbe decidere se concedere i domiciliari a don Michele Barone, il sacerdote di Casapesenna finito in carcere venerdì scorso con l’accusa di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di tre ragazze, una delle quali di 13 anni, che sarebbero state sottoposte a suo dire a riti di esorcismo, in quanto “possedute”. L’istanza è stata avanzata dal legale del prete, Carlo Taormina, che difende anche il padre e la madre della minore, finiti ai domiciliari nell’ambito della stessa indagine; per i due coniugi Taormina ha chiesto invece il ritorno in libertà. Non sono molte però le speranze che lo stesso gip che ha firmato l’ordinanza di arresto, accolga ora le richieste del difensore degli indagati; per questo Taormina ha presentato analoghe istanze al Tribunale del Riesame, la cui udienza però non è stata ancora fissata.

L’indagine incrocia più fronti: c’è quello delle presunte violenze che sarebbero state perpetrate dal sacerdote nei confronti della 13enne e delle altre due vittime, e quello dell’autorizzazione che Barone avrebbe ricevuto dalla Diocesi di Aversa per praticare i riti esorcistici. Sul primo fronte, la Procura ha ricostruito un quadro da libro dell’orrore, con il prete che avrebbe più volte abusato sessualmente delle ragazze che sottoponeva ad esorcismo, costringendole a denudarsi e a subire abusi anche in auto; sia Don Michele che i genitori della 13enne, sentiti dal gip nel corso degli interrogatori di garanzia, hanno però categoricamente smentito le contestazioni della Procura, parlando di pratiche connesse al rito di esorcismo. “Abbiamo portato nostra figlia da medici specialisti, era in cura anche quando è stata presa in carico da Don Michele” hanno spiegato i coniugi, che si sono detti convinti che la figlia fosse “posseduta perché tutti i medici dicevano che non soffriva di alcun disturbo o patologia psichica, ma lei comunque non stava bene”.

Il legale della coppia dice oggi che “dopo le pratiche di Don Michele la piccola sta benone”; annuncia inoltre che depositerà un video del viaggio a Cracovia del 20 febbraio scorso da cui emerge “come la piccola sia guarita definitivamente”. La ragazza potrebbe anche essere sentita, magari attraverso un incidente probatorio. “Non ci opporremo ad un tale eventualità” dice Taormina. Sul secondo fronte, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere guidata da Maria Antonietta Troncone ha sempre sostenuto che Barone avrebbe agito senza alcuna autorizzazione della Curia, cosa confermata dallo stesso Vescovo di Aversa Angelo Spinillo, che attraverso una nota aveva spiegato di aver già ammonito il prete nel dicembre scorso dopo aver saputo dei riti da lui praticati, e di averlo sospeso a metà febbraio. Peraltro la Curia ha fatto sapere che l’unico sacerdote autorizzato a compiere riti di esorcismo è don Carlo Aversano, parroco della Chiesa del Santissimo Salvatore di Casal di Principe ed ex superiore di don Peppe Diana prima che questi divenisse parroco della chiesa di San Nicola di Bari e venisse poi ucciso nella sacrestia dal killer dei Casalesi. Di Don Carlo hanno parlato i genitori della bimba e lo stesso Barone nel corso degli interrogatori, in cui è stato affermato a chiare lettere che i riti erano regolarmente autorizzati dalla Diocesi. “Dopo le pratiche di don Michele – hanno spiegato i genitori della presunta vittima – ci rivolgemmo a Don Carlo che confermò che nostra figlia era posseduta ma stava guarendo”.